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Bardolino Chiaretto ed erbe del monte Baldo

Bardolino Chiaretto ed erbe del monte Baldo

By Redazione

Per tutto il mese sette ristoranti del centro montano affacciato verso il lago di Garda portano in tavola il Chiaretto abbinato ad interi menù degustazione a base delle erbe officinali del
Baldo, conosciuto da secoli come l’Hortus Europae, il giardino botanico d’Europa, per la straordinaria varietà della sua flora. Per tutto il mese di maggio, a San Zeno di Montagna
(Verona), il Bardolino Chiaretto, il vino rosato della sponda veneta del lago di Garda, sposa le erbe officinali del monte Baldo, il massiccio montuoso che si affaccia verso il bacino lacustre e
protegge a nord l’area di produzione del classico rosé rivierasco: un monte conosciuto da secoli con l’appellativo di Hortus Europae, giardino botanico d’Europa, per la straordinaria
varietà della sua flora.

Lo sposalizio avviene attraverso i menù degustazione di sette ristoranti del comune baldense, distribuiti fra i 700 metri d’altitudine di San Zeno di Montagna e i 1000 metri della
località di Prada: in tavola una lunga serie di piatti nei quali le erbe spontanee della montagna sono assolute protagoniste: tarassaco, bruscànsi (germogli del pungitopo),
bruscandoli (luppolo), s-ciopéti (silene), scràus (Buon Enrico), borraggine, ruta. L’iniziativa, promossa dal Consorzio di tutela del Bardolino, ha per titolo “Erbe del Baldo e
Bardolino Chiaretto” e si avvale del patrocinio del Comune di San Zeno di Montagna e di Slow Food del Garda Veronese. I locali aderenti sono i ristoranti Al Cacciatore, Bellavista, Costabella,
Genziana, Sole, Sole e Neve, Taverna Kus.

Sarà da loro che si potranno provare ricette quali i tortelli di ortica e ricotta affumicata, gli gnocchi di patate e ortica con ragù di coniglio e bruscànsi, i bigoli con
borraggine e agnello, il filetto di maiale al miele di tarasacco con il canedarlo di funghi e spinaci selvatici, la faraona croccante con pere e radicchio da campo. E per dessert, tentazioni come
il fagottino di ricotta e dragoncello con spuma allo sciroppo di fiori di sambuco, oppure una porzione di formaggio di malga e miele di tarassaco. Il tutto ovviamente accompagnato dal Bardolino
Chiaretto (i prezzi del menù ne comprendono già una bottiglia per due persone). Dopo aver magari aperto il pasto con un aperitivo a base di Chiaretto Spumante.

“Il Chiaretto – dice il presidente del Consorzio di tutela del Bardolino, Giorgio Tommasi – è tipicamente il vino della bella stagione. La sua indole fruttata, i suoi profumi floreali, la
sua freschezza accattivante ben si accostano alla cucina di primavera. Dunque, eccoci a proporre questo nostro rosé, sempre più apprezzato dal pubblico e dalla critica, con i piatti
tipicamente primaverili che portano in tavola un assaggio della straordinario patrimonio botanico del monte Baldo”.

E il successo del Chiaretto è ben rappresentato dai numeri: nell’ultimo biennio si è registrato un vero e proprio boom della versione rosata del Bardolino, con un incremento delle
vendite del 40%, portando a 8 milioni e mezzo le bottiglie commercializzate nel mondo (e a circa mezzo milioni le bottiglie della versione spumantizzata). L’iniziativa si avvale del sostegno
della Regione Veneto, nell’ambito della misura 133 del piano di sviluppo rurale 2007-2013.

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