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Asta Fallimento Hotel Hermes Cremona: Lino Cauzzi spera ancora in un miracolo!

Asta Fallimento Hotel Hermes Cremona: Lino Cauzzi spera ancora in un miracolo!

By Redazione

Cremona, 11 gennaio 2013
Dopo aver fatto arrestare i principali esponenti della banda Catapano che lo aveva scippato dei suoi cinque alberghi, Lino Cauzzi continua la sua battaglia anche contro un “sistema perverso” che
gli impedisce (almeno per ora) di rientrare in possesso del pezzo più importante: l’Hotel Hermes, quello dietro all’Autogrill sull’autostrada a Cremona, per il quale il giudice
fallimentare ha fissato la data di incanto al 17 di gennaio…tra pochi giorni.

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Cauzzi continua a ripetere:-” Il fallimento è stato studiato con dolo e pilotato”.
Il Giudice fallimentare, come ha spiegato lui stesso in una nota sul giornale locale, si è pronunciato dopo aver vagliato la documentazione in suo possesso fino a quel momento.

E nemmeno possiamo valutare se sono state seguite procedure errate e/o commessi errori e/o azioni dolose da parte di professionisti e/o eventuali “fiancheggiatori” del gruppo Catapano. Per questo
ci sono i Tribunali ed a questi si è affidato Lino Cauzzi.
Anche se ne avessimo le competenze, non potremmo avere tutti gli elementi di questa intricata ed incredibile storia di malaffare.
Ci basiamo sui fatti che conosciamo, che sono confermati dalle sentenze e/o comprovati da documenti attendibili.

E’ vero che il Tribunale di Padova ha condannato i componenti del Gruppo Catapano per truffa nei confronti di Lino Cauzzi.
E’ vero che da fine giugno 2009 Lino Cauzzi è stato estromesso da ogni possibile carica e/o attività dai suoi alberghi.
E’ vero che di fatto i Catapano -insieme a notai, commercialisti, avvocati, poliziotti, bancari, consulenti e conniventi vari- hanno gestito l’hotel Hermes per quasi tre anni -anche dopo la
dichiarazione di fallimento della immobiliare Italia avvenuta sei mesi dopo il passaggio di gestione, sei mesi dopo la estromissione di Lino Cauzzi anche da amministratore della società
fallita.
Ma come è possibile che Cauzzi sia considerato il responsabile del fallimento se non era più amministratore, non poteva accedere alla cassa (gli era vietato perfino entrare
nell’albergo come visitatore) e pertanto non poteva far fronte ai creditori. La truffa si è basata su atti falsi e, di conseguenza, tutti gli atti successivi dovrebbero essere considerati
perlomeno nulli!

…il paragone è un po’ banale ma forse rende l’idea:
è come se vi scippassero l’automobile e poi la Giustizia vi considerasse responsabili degli incidenti e dei reati che il ladro avesse compiuto alla guida della vostra auto rubata,
nonostante la denuncia presentata ai Carabinieri! Pura follia.

E’ quello che sta succedendo a Lino Cauzzi, dopo tre anni e mezzo dalla notte di paura… oltre al danno, al mancato guadagno (pare che una stima approssimativa dei danni sia di 23 milioni di
Euro) …la beffa!
Cauzzi non demorde. A furia di dimenarsi e urlare la verità è riuscito dopo un anno a farsi ascoltare ed a essere creduto dai Carabinieri di Padova che hanno debellato la banda e
dalla Guardia di Finanza di Napoli.
A marzo 2011 sono finite in carcere 15 persone (ma per più di un anno hanno continuato a gestire gli alberghi di Cauzzi…).
Salvo prove contrarie, pare che i Catapano non abbiano mai versato un Euro al curatore fallimentare… 

Cauzzi è riuscito altresì a ripulire la sua immagine nel web. Dal luglio 2009 al gennaio 2011, il suo nome era infangato da “articoli giornalistici” che distorcevano totalmente la
verità: era lui che appariva come truffatore!

Ma come è riuscito a farsi sentire da tanti finti sordi? E cosa intende ancora fare?
Cauzzi crede in Dio e crede nella Giustizia. Ma sa anche che bisogna lottare e mai arrendersi, se si vuole vincere.
Non si è limitato a fare qualche denuncia ma ha continuato a tempestare le Procure, i tribunali, le associazioni dei Notai, dei Commercialisti, degli avvocati, le redazioni dei
giornali.
E lo fa ancora oggi.
Continua a raccontare le sue vicissitudini facendo nomi e cognomi di coloro che lo hanno truffato o hanno approfittato della sua buona fede. Diverse di queste persone sono già state
condannate, altre non possono dormire sogni tranquilli: sono indagate o in attesa di giudizio.
A poco a poco anche quelli che lo prendevano per matto e lo deridevano, oggi gli credono.  

Scommettiamo che lino Cauzzi riuscirà a convincere anche il tribunale di Cremona e l’Hotel Hermes non andrà all’asta e gli sarà restituito?
Scommettiamo che tra breve, le patrie galere già strapiene dovranno accogliere nuovi illustri ospiti in giacca e cravatta? Chi?
Qualche professionista che ha usato la Legge come un’arma impropria per trarne illegalmente un profitto personale!

In questi giorni a Roma sono stati arrestati commercialisti, avvocati, notai…

Lo sapevate che in una procedura fallimentare:
“I creditori chirografari (fornitori, ecc) partecipano alla fase della ripartizione dell’attivo soltanto dopo che i creditori privilegiati (curatori, avvocati, commercialisti, …) hanno
integralmente soddisfatto i loro diritti di credito”?

Viene da pensare male: forse questo potrebbe essere uno dei motivi dei tanti fallimenti?

Non abbiamo nulla contro i professionisti onesti che fanno il loro lavoro con grande senso del dovere ma ci chiediamo se sia giusto che la Legge preveda  creditori di serie A e creditori di
serie Z (i primi prendono tutto ciò che chiedono – spesso molto di più di quanto dovrebbero- e gli altri, compresi i dipendenti, si devono mettere in coda e accontentarsi delle
briciole. In pochi si spartiscono la polpa ed i restanti, le briciole, se ne avanzano.

Lino Cauzzi, in occasione di un’intervista a Newsfood.com  il 6 gennaio 2013 a Desenzano del Garda, ha dichiarato:-“Continuerò la mia battaglia finchè la Verità non
fugherà ogni dubbio, finchè ognuno non sarà chiamato a rispondere delle sue malefatte. Sono troppi gli imprenditori che come me sono stati costretti a subire una situazione
incresciosa e difficilmente accettabile in un Paese moderno.
Se vogliamo debellare questo malcostume di truffe in guanti bianchi, ognuno di noi ha il dovere di affidarsi alla Giustizia, di denunciare i soprusi subiti e lottare con tutte le forze, anche
quando la battaglia sembra ormai perduta”.

Giuseppe Danielli

FALLIMENTO IMMOBILIARE ITALIA/BANDO DI VENDITA HOTEL HERMES
14 Novembre 2012

TRIBUNALE DI CREMONA
AVVISO DI VENDITA ALL’INCANTO
Fallimento n. 27/2009 della “Immobiliare Italia s.r.l.”
Giudice Delegato: Dott. Francesco Sora
Curatore: Studio Consulenza Fiscale e
Societaria Dr. Coratella e Dr. Poggio

Il giorno 17 gennaio 2013 alle ore 9.30 innanzi al Giudice Delegato dott. Francesco Sora si procederà alla vendita all’incanto dei seguenti lotti distinti:
lotto 1: la proprietà dell’azienda alberghiera sita in Cremona, via Passolombardo n. 1, cosi formata: edificio adibito ad attività alberghiera con area di pertinenza e fabbricati
accessori, di superficie complessiva coperta 4.994 mq c.a., mobili e arredi di pertinenza, licenze per esercizio alberghiero e somministrazione alimenti. I beni sono descritti nelle perizie agli
atti. Prezzo base dell’incanto è di Euro 6.128.247,00.

Lotto 2: la proprietà di area edificabile di 10.150 mq c.a., situata in adiacenza al lotto 1, descritta nelle perizie agli atti. Prezzo base dell’incanto è di Euro 1.422.500,00. Le
domande di partecipazione all’incanto dovranno pervenire alla cancelleria fallimentare del Tribunale di Cremona, entro le ore 12 del 16/01/2013.
Maggiori informazioni e l’integrale relazione di stima dei beni e planimetrie, potranno essere acquisite contattando il curatore nella persona del Dr. Enzo Coratella (tel. 0372/452715) oppure
consultando il sito internet http://www.astagiudiziaria.com, http://www.tribunale.cremona.it; le visite potranno essere effettuate previo appuntamento con l’ufficio del curatore.

 

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