ASPIM, avv. Mario Pavone: Difficile fare impresa in Italia, ancor più per gli stranieri

28 Gennaio 2013
Torino, 24 gennaio 2013
“FARE IMPRESA PER GLI STRANIERI IN ITALIA” è il tema innovativo, attuale e, sinora poco discusso in consessi pubblici ed istituzionali, su cui si è incentrato il convegno nazionale,
svoltosi a Torino, lo scorso 25 gennaio, nella Sala Conferenze dell’Educatorio della Provvidenza.
L’evento, di alto profilo socio-economico-culturale-informativo, è stato promosso ed organizzato dall’ASPIM-EUROPA (Associazione di Servizi per le Piccole Medie Imprese) con il
Dipartimento ASPIMImmigra, in collaborazione sinergica e prestigiosa con: IECSME (Indo European Chamber Of Small & Medium Enterprises), A.N.IMI. Onlus (Associazione Nazionale per
l’Immigrazione), la ST. JOHN International University di Torino, “Milano Conference”, l’Associazione Pubblici Dipendenti e la C.U.G.I.T. (Confederazione Unitaria Giudici Tributari).
Il convegno ha ottenuto il patrocinio della Regione Piemonte, della Provincia di Torino e del Comune di Torino.
Ad aprire i lavori del meeting, seguito da una platea numerosa ed attenta, è stato l’avvocato Mario Pavone, tra i soci fondatori di ASPIM-EUROPA e presidente dell’Associazione A.NI.MI.
Onlus che ha spiegato le ragioni dell’organizzazione della tavola rotonda.
Pavone ha rilevato: “Oggi più che mai è necessario porre l’accento chiaro e risoluto sul problema dell’immigrazione che rappresenta una realtà consolidata, non solo per il
mondo intero ma per tutta l’ Europa e per l’Italia, dove il numero degli extracomunitari supera attualmente i 4,2 milioni di cittadini regolari con un trend in costante crescita.
Essendo ASPIM, un’Associazione che tutela i diritti di numerosissime piccole e medie imprese italiane nel contesto globalizzato europeo, abbiamo ritenuto doveroso e molto importante organizzare
questo convegno per evidenziare che, finora, il tema dell’integrazione e dell’immigrato regolare in quanto lavoratore non è mai stato affrontato in un’ottica né sindacale né
datoriale”.
“Dobbiamo riconoscere che, oggi, i migranti, quelli coraggiosi e seri lavoratori che scelgono di restare in Italia ed in Europa, diventano imprenditori e non solo di piccolissime imprese” -ha
continuato l’avvocato Pavone- “Basti pensare che a giugno 2011 si contavano oltre 400mila imprenditori stranieri in Italia e che, dal 2006 ad oggi, la presenza di immigrati nell’imprenditoria
italiana è aumentata del 38,6%. A noi di ASPIM interessa mettere in luce che il fenomeno dell’immigrato-imprenditore in Italia è un dato virtuoso e di esempio da seguire dando
l’aiuto informativo concreto, per mezzo di validi esperti, affinchè tutto ciò non venga ancora strumentalizzato politicamente, ma venga adeguatamente affrontato con la cultura sana
di processi sempre migliori di integrazione socio-culturale-legale favorendo scelte politiche, istituzionali ed economiche sempre più qualificate e giuste riconoscendo che gli
immigrati-imprenditori in Italia hanno contribuito, negli ultimi anni, alla crescita socio-economica del nostro Paese”.
Il dottor Francesco Dario Perini, presidente nazionale di ASPIM-EUROPA, che ha sede principale proprio a Torino, ha sottolineato: “L’ASPIM ha deciso di dare sempre più valore
all’imprenditoria degli immigrati nel nostro Paese collaborando con loro sinergicamente e sostenendoli con azioni concrete in relazione alle altre aziende italiane anche nel contesto dell’Unione
Europea dove si deve lavorare in un sistema sempre più serrato di reciproca condivisione dei valori di pace e crescita collettive in nome della cooperazione internazionale tra i singoli
Paesi membri a livello culturale, scientifico, sociale ed economico rafforzando la globalizzazione e le condizioni di reciproco scambio e sviluppo anche con i Paesi dell’Est-Europa, del
Mediterraneo e del Medio Oriente. Pertanto ASPIM-EUROPA intende promuovere e sviluppare uno scambio in networking di informazioni, esperienze e metodologie per favorire l’integrazione tra
le genti di tutta Europa con l’Italia e degli immigrati con gli italiani creando servizi ed attività per le sue imprese associate riguardanti progettualità tecnico-operativa,
processi di ingegneria finanziaria, individuazione di partner, penetrazione sui mercati e relazioni internazionali con l’obiettivo di agevolare l’espansione economica e commerciale delle aziende
associate”.
Molto significativi sono stati gli interventi di: Zied Bouzouita, console della Tunisia a Torino e di Fares Ghezal, giovane ingegnere gestionale che vive da tanti anni in Piemonte avendovi
studiato all’università e che, dopo il conseguimento della laurea, ha anche aperto, a Torino, una società di management che organizza, con successo e impegno, eventi e
manifestazioni di integrazione tra la comunità tunisina e quella italiana.
“L’impresa straniera come risorsa per il paese” è stato il tema su cui si è basata la discussione della prima sessione della giornata di lavori.
A moderare, con grande preparazione, gli interventi degli illustri moderatori convenuti è stato il giornalista economico Massimo Lucidi.
Da mettere in rilievo è la relazione della dott.ssa Carla Tonelli, dirigente della Provincia di Torino che ha parlato dei numerosi progetti di integrazione sociale e imprenditoriale
svolti, con misure d’intervento europeo, da parte della Provincia di Torino negli ultimi tre anni anche grazie alla lungimiranza dell’Assessore alla Formazione ed al Lavoro, dott. Chiama.
Fino al giugno 2011, la Provincia di Torino ha lavorato a lungo per realizzare corsi intensivi di insegnamento della lingua italiana, anche in tempo reale on-line, per gli immigrati stranieri da
inserire in progetti di lavoro a tempo determinato in alcune aziende piemontesi e, da poco, è partito un altro processo di inserimento nel mondo del lavoro, della durata di almeno tre mesi
in partenza, per 120 immigrati, giovani e donne, sia con titolo di studio intermedio che di livello universitario, conseguiti sia in Italia che nel Paese di provenienza.
Salvatore Taverna di ASPIM-EUROPA ha sottolineato quanto sia fondamentale dare valore a politiche chiare e sane di formazione per gli immigrati in Italia per giungere ad una reale integrazione
sociale, culturale ed anche economica.
Pietro Bellomo, segretario generale di CONFSAAP, confederazione di piccole e medie imprese in Italia, con sedi principali a Milano ed a Roma, ha rilevato che, negli ultimi due anni, le
imprese fondate da stranieri in Italia, confederate a CONFSAAP, sono diventate 4.000 e che ben 18.000 sono i correntisti immigrati titolari di conti bancari presso la Extrabanca, fondata da
CONFSAAP che aprirà, in pochi mesi, per necessità e crescita del fenomeno imprese gestite da stranieri in Italia, un suo sportello dedicato solo agli immigrati anche a Roma, in
piazza Vittorio.
Lucida e molto esaustiva la relazione del dott. Franco Antonio Pinardi, segretario generale della “Confederazione Unitaria Giudici Tributari” che ha reso noto quanto l’Italia sia indietro, in
tutta Europa e nel mondo, per quanto riguarda le politiche tributariste occorrendo la semplificazione amministrativa e burocratica delle procedure e una migliore e più snella procedura di
leggi. Pinardi ha messo in luce che, nel 2012, l’Italia ha sostenuto 3,7 miliardi di euro in più di spesa rispetto al 2011 in adempimenti fiscali riguardanti i cittadini con partita iva,
con un valore della spesa totale fiscale ben 4 volte maggiore rispetto a Francia, Germania e Spagna, perdendo il 30% del mercato estero per sprechi di denaro a fini meramente
burocratici.
La dott.ssa Milena Rizzo, docente presso l’Università del Salento, in Puglia, ha chiuso i lavori della prima sessione con l’illuminata relazione, dal titolo: “Oltre l’integrazione.
L’imprenditore straniero: agente di cambiamento dell’economia italiana” in cui ha posto l’accento su come noi italiani dovremmo prendere sempre più esempio dagli imprenditori stranieri
che, per competenze e necessità, hanno maggiore ardire nel rischio di impresa, volano di partenza vincente anche per riuscire nel futuro delle scelte imprenditoriali
fatte.
Molto seguita ed interessante è stata anche la seconda sessione del convegno che ha delucidato il pubblico su:
“Le attività professionali degli stranieri in
Italia”.
Mariangela Petruzzelli
per Newsfood.com