Alimentazione nelle scuole: a Roma presto menù bio
16 Marzo 2007
Prodotti biologici, freschi e di qualità certificata. Saranno questi i punti focali dell’alimentazione proposta ai bambini nelle mense scolastiche della Capitale. Il Comune di Roma ha
infatti presentato il nuovo bando per l’assegnazione del servizio, che dovrà assicurare elevati standard nella scelta dei pasti. Banditi gli Omg, saranno invece privilegiati i prodotti a
denominazione d’origine, la frutta di stagione (offerta anche a merenda) ed i piatti della tradizione locale. E inoltre menù etnico una volta al mese, niente piatti e bicchieri di
plastica, tariffe invariate per le famiglie. Chi si aggiudicherà l’appalto rifornirà le mense scolastiche per cinque anni (prima erano tre). Obiettivo: consentire alle ditte di
lavorare in modo più stabile, investendo di più e elevando ulteriormente la qualità del servizio. Il Finanziamento totale dell’appalto è di oltre 369 milioni di
euro.
Cosa troveranno a tavola i bimbi romani? Pane, olio, formaggi e succhi di frutta esclusivamente biologici; e inoltre carni (bovine, suine, ovine, e salumi) solo Dop e Igp. La
tracciabilità dei prodotti dovrà essere certificata, a garanzia del non utilizzo sull’intera filiera di prodotti transgenici. La freschezza sarà assicurata in base ad un
preciso criterio di garanzia: più punti alle ditte che offrono prodotti ortofrutticoli serviti a mensa entro tre giorni dalla raccolta; scadenza dimezzata per ogni altro tipo di
alimenti, dalla pasta alla carne. Il menù offerto ai bambini si aprirà con antipasti a base di verdura fresca; sarà servita solo frutta di stagione, proposta anche come
merenda sostitutiva. A metà mattina spuntino con pane e mortadella o prosciutto crudo.
Largo spazio alla tradizione locale, con pecorino romano, ricotta, mozzarella di bufala, agnello del territorio laziale. E naturalmente a tavola i piatti tipici, come amatriciana e saltimbocca.
D’obbligo, una volta al mese, un menù etnico (Bangladesh – Romania – Albania – Polonia – Perù – Cina – Marocco – Filippine): l’iniziativa è stata battezzata “Ogni mese un
paese”. Obbligatorio anche l’equo-solidale, ma farà anche punteggio, per le ditte selezionate, il rifornimento presso cooperative sociali integrate, che danno lavoro a persone
svantaggiate o usano terreni confiscati alla mafia.
Altre prescrizioni del bando: consegna degli alimenti non consumati, se integri, al Banco Alimentare, e avanzi portati a canili e gattili; raccolta differenziata dei rifiuti, non utilizzo di
stoviglie in plastica e, in ogni caso, scelta di materiali biodegradabili. Le ditte dovranno inoltre usare detersivi ecologici e dovranno garantire ai bambini ambienti ordinati ed adatti alla
convivialità.