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Agricoltura: al futuro ministro e ai neo-governatori chiediamo più concertazione

Agricoltura: al futuro ministro e ai neo-governatori chiediamo più concertazione

By Redazione

Il presidente della Cia Giuseppe Politi sollecita una maggiore attenzione per il settore. Occorre ascoltare le legittime istanze degli agricoltori. Va aperto un Tavolo di reale confronto con le
rappresentanze del mondo agricolo. Obiettivo prioritario resta la Conferenza nazionale. Alle nuove giunte regionali la Confederazione invierà al più presto un articolato documento
di proposte.
 
“Ora l’agricoltura attende risposte precise e soprattutto concrete. Il settore vive un momento molto difficile e fa i conti con una crisi profonda, la più complessa degli ultimi
trent’anni. Servono interventi incisivi e politiche innovative che si fondino su un reale progetto di sviluppo. Per questa ragione sia al prossimo ministro delle Politiche agricole, alimentari e
forestali che ai neo-governatori e alle nuove Giunte regionali chiediamo di avviare subito un confronto serio, di fare sostanza alla concertazione al fine di individuare i punti di svolta per
garantire alle imprese, oggi soffocate da costi insostenibili e da prezzi in caduta libera, un futuro di certezze, prospettive di rilancio economico e di effettiva competitività”. E’
questo l’appello che viene ribadito dal presidente della Cia-Confederazione italiana agricoltori Giuseppe Politi all’indomani del voto delle elezioni regionali.

“In questi ultimi due anni – ha aggiunto Politi – abbiamo assistito ad un progressivo disimpegno della politica nei confronti del mondo agricolo. Da parte del governo ci sono state tante belle
promesse, ma alla fine alle aziende è arrivato poco o nulla. Si è proceduto a tagli di risorse e non è stata varata alcuna misura in grado di dare sostegno agli agricoltori
che si trovano a fronteggiare una situazione sempre più drammatica. Uno scenario carico di ombre minacciose che rischiano di mettere in ginocchio numerose realtà produttive del
nostro Paese. Un dato per tutti: negli ultimi dieci anni più di 500 mila imprese agricole sono state costrette a chiudere i battenti. Se non si interviene subito con azioni propulsive,
c’è il fondato pericolo che molte altre, nei prossimi quattro-cinque anni, vengano espulse dal mercato”.

“Siamo molto preoccupati ed è per questo motivo che richiamiamo l’attenzione del governo, del ministro, delle nuove amministrazioni regionali nei confronti del settore primario. Va
assolutamente ripresa – ha sottolineato il presidente della Cia – la concertazione che in questi anni è, purtroppo, finita nel dimenticatoio. Soprattutto il confronto tra governo e
rappresentanze del mondo agricolo e agroalimentare non è mai decollato. In due anni sono state rarissime le occasioni di dialogo per affrontare i pressanti problemi delle imprese. Ecco
perché al successore di Luca Zaia chiediamo, fin da adesso di ascoltarci, di ascoltare la ‘voce’ e le legittime istanze degli agricoltori. Noi siamo pronti a collaborare, ma chiediamo
che si apra in tempi rapidi un tavolo di continua consultazione per discutere delle diverse questioni che frenano l’imprenditoria agricola e per cercare di delineare misure condivise”.

“Alle nuove Giunte regionali – ha rimarcato Politi – sollecitiamo di migliorare e rendere ancora più costruttivo il rapporto che si è andato instaurando in questi anni. Un’esigenza,
questa, che diventa fondamentale specialmente nel momento in cui il federalismo assume una connotazione ancora più marcata. Nei prossimi giorni invieremo ai neo-governatori un documento di
proposte per i problemi che sono di competenza delle Regioni. In particolare, come rappresentanza degli agricoltori, chiederemo di porre tra i primi impegni la convocazione di ‘forum’ sulla
situazione e le prospettive dell’agricoltura per preparare la convocazione, in previsione degli appuntamenti sulla riforma della Pac e del bilancio dell’Unione europea, della Conferenza nazionale
dell’agricoltura e dello sviluppo rurale. Un appuntamento che oggi diventa essenziale e che va svolto entro il 2010”.

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