ADUC: Cibi che fanno bene alla salute, il 90% è senza base scientifica
22 Agosto 2008
Firenze, 22 Agosto 2008. La maggior parte dei prodotti che promettono di migliorare la salute di chi li consuma, non ha un avvallo scientifico. L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare
(Efsa) ha svolto un’indagine giungendo a questa conclusione. E’ partita dall’analisi di otto prodotti che indicano benefici per la salute dei bambini, e sette di questi non hanno superato la
prova. Secondo l’agenzia, la proporzione risultata dal campione è estendibile su larga scala.
Questi i risultati.
– Tre razioni di latticini (latte e formaggi) al giorno danno un peso salutare a bimbi e adolescenti. Non c’è il rapporto causa-effetto.
– I latticini (latte e formaggi) aiutano la salute dentale. Non c’e’ nessuna dimostrazione.
– Le pastiglie di semi di lino e soia riducono il rischio osteoporosi. Nessun studio scientifico lo sostiene.
– Le pastiglie di fichi d’India migliorano il colesterolo. Non c’e’ alcun studio in merito.
– Gli acidi linoleico e alfa-linoleico (acidi grassi essenziali omega 3 e omega 6) favoriscono lo sviluppo. E’ vero ma solo nell’ambito di una dieta equilibrata.
– Un integratore alimentare derivato da frutta e fermenti con lactobacilli e batteri lattici stimola e aiuta il sistema immunitario dei bambini. Nessuna dimostrazione
– Alcuni estratti di piante di cacao e polioli contro il sovrappeso. Non ci sono risultati scientifici che lo dimostrino
E infine, l’unico non bocciato. Gli steroli vegetali che diminuiscono il rischio cardiaco. 41 studi clinici lo asseriscono.
La normativa europea in merito è esplicita, perchè non consente che siano decantate virtù salutari senza una base scientifica di supporto. Nel contempo la
normativa dà tempo alle aziende perchè si adattino modificando i loro messaggi ingannevoli entro il 2010/2015 (dipende dal tipo di prodotto). Non si capisce
perchè non venga subito inibita la vendita dei prodotti che non sono in regola…
Abbiamo perciò investito il dipartimento Sanità del ministero del Welfare, perchè ci faccia sapere come intende muoversi nel contesto italiano. Soprattutto
informando i consumatori di questa situazione che, stante l’autorizzazione alla commercializzazione di questi prodotti con etichette ingannevoli, potrebbe causare danni.
Intanto la sen. Donatella Poretti ha preannunciato una interrogazione in merito.