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Zaia: “Vogliamo risolvere i tanti problemi dell’ippica italiana”

By Redazione

“Vogliamo risolvere i tanti problemi dell’ippica italiana. Per questo sarà avviata una due diligence su Unire, che consentirà di far chiarezza sui numeri del
settore. L’obiettivo è capire con precisione lo stato di salute dei bilanci e le risorse a disposizione, per poi partire con il piano di rilancio.”

Lo ha annunciato il Ministro alle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia, che oggi ha visitato in Lombardia l’azienda equina Bezzera di Mornago, un allevamento di
purosangue dove è cresciuto anche Varenne.

La due diligence è un processo che analizza valore e condizioni di un’azienda per la quale vi siano intenzioni di acquisizione o investimento. In particolare l’analisi
riguarda la struttura societaria e organizzativa, le procedure gestionali e amministrative, i dati economico-finanziari, gli aspetti fiscali e legali e i rischi potenziali.

“Prima di prendere la decisione che annuncio oggi – ha spiegato Zaia – ho ascoltato tutti gli attori del settore. Per attuare la due diligence verrà bandita una
gara per valutare la disponibilità di offerte da parte di società riconosciute a livello internazionale perché si tratta di una certificazione importante di
bilancio, che getta le basi per il rilancio del settore attraverso un nuovo business plan. Non sarà un percorso facile, ma cercheremo di seguire questa partita in collaborazione
con il Ministro dell’Economia.”

“La priorità – continua Zaia – è aiutare gli allevatori, ma è necessario partire da dati certi: chiarezza sul bilancio e applicazione della due
diligence. Occorre recuperare il tempo perduto per dare risposte a tutti gli allevatori che puntano sulla qualità. Il patrimonio genetico dei nostri cavalli è il valore
fondamentale del settore equino del nostro Paese”.

“Questo – ha aggiunto il Ministro – è un comparto che presenta numeri importanti: oltre 350.000 soggetti in allevamento e 60.000 iscritti ai libri genealogici.
La Lombardia è la prima regione per popolazione equina con circa 43.000 soggetti”.

“Stiamo parlando di un comparto, quello ippico, che – compreso l’indotto – può contare su circa 50.000 addetti. E non si tratta di un settore
elitario”.

“Negli anni – conclude Zaia – non si è voluto dare spazio all’ippica, ma vale la pena ricordare che ci sono alcuni Paesi, come Francia,
Inghilterra, Olanda e Irlanda, che fondano una parte della loro economia sull’allevamento ippico e che, operando con serietà, raggiungono risultati importanti”.

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