XX Cous cous fest 2017: cala il sipario con ‘Make cous cous not war’

25 Settembre 2017
Si è concluso a San Vito Lo Capo il XX Cous cous fest, ma per molti ospiti la vacanza ancora continua
San Vito Lo Capo, 24 settembre 2017
Con il cabaret di Paolo Migone, domenica 24 settembre è calato il sipario sul, che nel suo ventennale ha visto la presenza di oltre 250 mila visitatori. Grande lotta per l’assegnazione del primo posto nel campionato del mondo di cuscus, perché dopo il voto per la Tunisia della giuria popolare, quella tecnica presieduta da Joe Bastianich, ha ribaltato il giudizio assegnando il primo posto all’Angola. Premio per l’originalità del piatto al Senegal e alla Tunisia un riconoscimento offerto da Bia CousCous. Tra gli chef under 30 vince il ragusano Joseph Micieli

di Maurizio Ceccaioni
Inviato Speciale
Newsfood.com
Se la ‘muamba de galinha con funge’ è un piatto tipico della cucina angolana, a portare a casa il primo premio del Campionato del mondo del Cous cous sono stati proprio gli chef angolani Helt Araújo e Ricardo Braga.La ricetta: cuscus al pesce, con muamba di denden (frutto della palma) e gamberi rossi di Mazara con filetto di triglia grigliata, spolverata con gamberetti secchi e bruchi tostati. Un primo premio forse inaspettato, dopo il verdetto della giuria popolare che aveva dato vincitrice la squadra tunisina, con Bilel Ouechtati, chef di cucina del ristorante ‘Le Baroque’ a Tunisi e Bouadra Tayed. Ma il loro piatto di cuscus ‘Mosaico di Cartagine’, a base di gamberetti, cernia, melanzana e barbabietole, è stato meno apprezzato di quello angolano, dalla più importante giuria tecnica composta dai giornalisti Stefania Berbenni (Panorama); Roberto Giacobbo, conduttore di Rai 2-Voyager; l’italo-canadese Fabrizio Nonis, passato da macellaio ad apprezzato giornalista enogastronomico e opinionista; Lorenzo Tondo (‘the Guardian’ e ‘the New York Times’); Enzo Vizzari, direttore e curatore delle guide enogastronomiche dell’Espresso; la nota blogger enogastronomica Chiara Maci (www.sorelleinpentola.com e http://www.chiaramaci.com);

il vice delegato dell’Accademia Italiana della Cucina di Milano Fiammetta Fadda, editor per il mensile ‘La Cucina Italiana’; Choumicha Chafay, la chef più popolare del mondo arabo; gli chef stellati Claudio Sadler, titolare dell’omonimo ristorante di Milano, e Nino Graziano, un palermitano che ha portato la sua Sicilia in giro per il mondo e, a inizio anno, ha aperto un ristorante anche a Roma, ‘Osteria Siciliana’, vicino a piazza di Spagna. Con loro, gli chef sanvitesi Enzo Battaglia, titolare della ‘Casa del Cous Cous sanvitese’, e Giovanni Torrente, notissimo chef del ristorante dell’Hotel Trinacria, sempre a San Vito Lo Capo. A dirigere le operazioni di voto, l’italo-americano Joe Bastianich, noto imprenditore enogastronomico e volto noto per gli spettatori, come giudice di Masterchef Italia.

Le motivazioni che hanno portato la giuria tecnica a puntare sul piatto dell’Angola, sono state perché «Fonde, in equilibrio perfetto, elementi della cucina nativa, fra i quali i vermi secchi e la spina di triglia, con elementi della cucina giapponese, amalgamandoli al meglio e dimostrando elevate capacità tecniche».
Per inciso, probabilmente da giurato avrei avuto qualche difficoltà culturale a sostenere la scelta di più autorevoli personaggi, ma quei bruchi secchi proprio non li avrei assaggiati.
Il primo premio, offerto dalla banca Unicredit, è stato consegnato dal vice sindaco di San Vito Lo Capo, Maria Cusenza e dal regional manager Unicredit Sicilia, Salvo Malandrino. I due chef, che si sono formati e hanno iniziato l’attività in Spagna e Portogallo prima del loro rientro in patria, erano accompagnati sul palco di piazza Santuario da Emanuela Vita, rappresentante dell’Ambasciata dell’Angola. Al paese africano è stato assegnato anche il premio offerto dalla Conad, per la migliore presentazione del piatto, definito «Elegante anche alla vista, composto e in pieno equilibrio di volumi. Ben pensato e realizzato con alta professionalità». A consegnarlo Giovanni Cardinale, socio amministratore di Conad Sicilia.

Alla Tunisia è andato un riconoscimento offerto da Bia CousCous, main sponsor della manifestazione sanvitese. A consegnarlo l’ad Bia, Luciano Pollini e l’assessore regionale all’agricoltura, Antonello Cracolici. Il premio per la ricetta più originale, offerto da Electrolux Professional e consegnato dalla responsabile commerciale Electrolux Sud Italia, Rita Montanari, è andato al Senegal con Mareme Cisse, chef del ristorante ‘Ginger People&Food’, nel centro storico di Agrigento e personaggio molto impegnato a livello sociale.
Ma le premiazioni sono continuate con il vincitore di ‘Metti una gara a cena’, campionato di chef under 30 per la valorizzazione dei giovani talenti della cucina italiana, patrocinato da Electrolux Professional. Lo ha vinto lo chef ragusano Joseph Micieli, del ristorante ‘Scjabica’, di Punta Secca (Rg), uno dei luoghi della fiction del famoso Commissario Montalbano, interpretato da Luca Zingaretti.

A vedere i numeri del Cous Cous Fest, anche per quest’anno la manifestazione internazionale organizzata e prodotta dalla Feedback di Palermo, San Vito Lo Capo si riconferma capitale mondiale dell’integrazione e della contaminazione tra le culture. Tutto esaurito in alberghi, pensioni e case vacanze. Oltre 250 mila visitatori italiani e stranieri, che hanno approfittato di questi giorni, per un periodo di riposo su una delle spiagge più belle d’Italia, tra le eccellenze della vasta produzione agroalimentare siciliana, le culture culinarie del Mediterraneo e tanta socialità. Molti gli artisti di livello mondiale che si sono esibiti sul palco e oltre quaranta cooking show per questa festa della sana enogastronomia, presentati dai maggiori artefici della cucina italiana, come Filippo La Mantia e Giorgione, Sonia Peronaci e Pino Cuttaia, Chiara Maci e Sergio Barzetti, Angelo Treno e Salvatore Gambuzza, Beppe Fontana e Claudio Sadler.
Chiusura tra le danze del mondo e la comicità esilarante del cabarettista di Zelig, Paolo Migone.
Maurizio Ceccaioni
Inviato Speciale
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