VINO E GDO CON I PROTAGONISTI VERI – Un grande Vinitaly 2022

16 Aprile 2022
VINO E GDO CON I PROTAGONISTI VERI – Un grande Vinitaly 2022
Fra gli eventi più interessanti del Vinitaly c’è stata la tavola rotonda sul mercato della grande distribuzione e della distribuzione moderna per il vino, soprattutto il vino italiano
Newsfood.com, 16 aprile 2022
Fra gli eventi più interessanti del Vinitaly 2022 (parleremo anche delle impressioni finali logistiche dell’edizione postpandemica e in piena guerra ucraina) c’è stata, come non accadeva da anni, la tavola rotonda sul mercato della grande distribuzione e della distribuzione moderna per il vino italiano in generale, ma soprattutto il vino italiano. La bontà e l’eccezionalità dell’incontro, oltre alla capacità di Rubinelli di pungolare gli ospiti e interlocutori ( io avrei spinto un po’ di più su alcuni tasti dello scaffale e della produzione all’origine), è data dal fatto che al tavolo si sono trovati due grandi personaggi a capo di due brand-leader del settore distribuzione associata e organizzata e anche due aziende che “vivono” grazie a questo canale di distribuzione. Ho virgolettato vivono, appositamente.
Quello che emerge sicuramente è che per GDO-GDA il vino non è sicuramente paragonabile alla vendita delle patate o del sushi preconfezionato. Si conferma uno scenario commerciale strategico: infatti, come è vero, molti sono stati gli stimoli a cambiare rapporti contratti e mercati già da settembre-ottobre 2021, il prezzo finale al consumo del vino possiamo dire che è stato stabile fino a ieri. A sentire i protagonisti “di là dal tavolo” passeremo – noi consumatori di vino e acquirenti nella distribuzione moderna – una SS.Pasqua tranquilla, vecchio modello, ma dopo le festività si potrebbe creare un nuovo mondo. Come quando dove quanto perché ….tutti temi affrontati nella tavola rotonda, ma anche molto scrupolosamente ……evitati o scansati o no comment o senza dati utili ….Quello che è chiaro a tutti, grandi cantine orientate al mercato commerciale moderno e grandi insegne distributive, è che molti sono i parametri e i fattori sul tavolo e che lo scenario molto complesso comporta sicuramente scelte doverose, impellenti, rivoluzionarie. Ma di che portata e peso nessuno si è sbilanciato: doppio listino dal 22 aprile? Listino unico con categorie diverse? Spartizione dei maggiori oneri fra monte e valle e fino a che punto? Quanto il consumatore sopporterà i già previsti aumenti di prezzo allo scaffale? L’aumento sarà del 10% o del 30%? Quanto poi l’inflazione generale e gli incrementi delle materie prime incideranno sui volumi? La ricerca IRI è stata una fotografia perfetta del passato recente e dei primi 3 mesi del 2022, utilissimo per capire. A guidare la 18^ tavola, l’ottimo Luigi Rubinelli. Virgilio Romano, business insight director di Iri ha presentato la ricerca. Presenti due produttori, equamente uno Unione Italiana Vini e uno Federvini, rispettivamente Benedetto Marescotti direttore mktg di Caviro e Mirko Baggio responsabile vendite Gdo Italia di Villa Sandi spa. Per Carrefour presente Gianmaria Polti responsabile beverage Italia e per Coop Italia il responsabile beverage Francesco Scarcelli.Ho partecipato a 12 incontri organizzati da terzi in questo 54 Vinitaly , ovvero il mio 41esimo Vinitaly senza soluzione di continuità, ma questa tavola rotonda è stata la più interessante. Conclusione: il prezzo delle bottiglie di vino nei supermercati aumenterà di certo a causa soprattutto dei sopraggiunti costi delle tante materie prime che già incidono da mesi sul costo di produzione, ma anche del costo dei trasporti, dell’energia, dell’inflazione automatica…..se non interviene un calmiere governativo. E’ una caduta a catena.La GDA-GDO cercherà comunque di ridurre al minimo gli aumenti previsti perché considera strategica questa categoria. In ogni caso toccare il pezzo sullo scaffale, sia come vendita quotidiana ordinaria che come promozione – da valutare anche se e quanto ridurre o aumentare i volumi in vendita e la durata della operazione – sarà molto attenzionato perché ci può essere un contraccolpo appena finita l’estate sui volumi che può aggiungere altri allarmi di bilancio. Interessante l’affermazione di Marescotti “Serve condivisione e collaborazione tra Produttori e Trade, una filiera vera dalla vigna alla tavola…….. che punti al valore del prodotto e alla valorialità dell’acquisto. Possiamo affrontare l’attuale crisi inflattiva solo in trasparenza, a garanzia del settore produttivo, della distribuzione e certamente non ultimo, dei consumatori”. Un tema a me tanto caro, oramai da oltre 15 anni, quando iniziai la mia battaglia, ancora non compresa da molti o da nessuno che continuare a spingere e a credere e a parlare che il rapporto prezzo/qualità o qualità/prezzo sia il parametro dei parametri per definire il prezzo, altro non ha fatto che portare a un continuo abbassamento del prezzo dei vini e a non svolgere la funzione formativa. A parità di qualità vera (non quella dei punteggi, delle guide o dei blogger, delle influencer ma della certificazione, riconoscibilità e controlli diretti e indiretti su qualità produttiva) fra uno stesso vino italiano e francese, oggi, esiste una differenza di prezzo al consumo che lascia allibiti: in Italia la etichetta italiana a 6-8 euro contro un prezzo sullo scaffale GDA-GDO francese di 15,50-18,00 euro al pezzo. Ribadisco la mia vecchia convinzione: oggi più che mai è il momento di parlare seduti al tavolo delle trattative di un prezzo al consumo che esprima culturalmente e di gradienza il rapporto valore/identità.Può essere una temporanea o definitiva scelta strategica per superare la crisi attuale e quella che si può prospettare. Se poi tutte le negatività finiscono domani, tutti felici e contenti.
Giampietro Comolli
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Giampietro Comolli
Economista Agronomo Enologo Giornalista
Libero Docente Distretti Produttivi-Turistici
Mob +393496575297
Editorialista Newsfood.com
Economia, Food&Beverage, Gusturismo
Curatore Rubrica Discovering in libertà
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