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Tutti i sapori di Tiziano

By Redazione

Belluno, 29 novembre 2007 – Tiziano si arricchisce di sapori africani e sudamericani, le abili mani di Mirco Della Vecchia, hanno creato un cioccolato dedicato alla mostra di Tiziano, il
noto cioccolataio bellunese ha lavorato due tonnellate di fave di cacao provenienti da Tanzania, Guatemala e Messico e le ha trasformate in “Fondente Dolomiti”.

E’ un cioccolato puro al 76 per cento confezionato in tavolette da 25 grammi che sarà distribuito in omaggio ai visitatori della mostra di Tiziano. Per la confezione, realizzata con
l’immagine coordinata della mostra, Della Vecchia si è avvalso della collaborazione di una ventina di studenti bellunesi.

Questa mattina l’artista e i suoi giovani collaboratori sono stati ricevuti a palazzo Piloni dal presidente della Provincia, Sergio Reolon e dalla vice presidente, Claudia Bettiol.

«Il fatto che intorno alla mostra di Tiziano si siano mobilitati così tanti operatori, le scuole e i giovani», ha sottolineato Reolon, «è il segno di quanto sia
stato raggiunto l’obiettivo di collegare un’artista come il Tiziano alla promozione e alla valorizzazione del Bellunese. La mostra di Tiziano è diventata un’impresa collettiva in cui
tutti i bellunesi si sono sentiti protagonisti. In una fase nella quale prevale l’individualismo e ognuno lavora per sé essere riusciti a mettere in moto un lavoro comune è
l’elemento più bello e significativo. «La proficua collaborazione tra Mirco Della Vecchia e questi ragazzi», ha commentato Claudia Bettiol, «è la dimostrazione
di come non è l’amministrazione provinciale da sola a fare la mostra, ma è tutto il territorio insieme che sta costruendo l’evento e questo mi pare sia il successo più
grande al di là del numero di visitatori, di per sé eccezionale».

Mirco Della Vecchia da un lato conferma le parole del presidente, «Ci tenevo a dare un segnale forte della vicinanza mia in particolare alla promozione del territorio e del turismo. Per
ché Bellunese non vuol dire solo Dolomiti, ma ci sono anche storia, arte tradizione gastronomica da valorizzare». D’altro canto ci tiene a ringraziare i giovani aiutanti:
«Senza di loro non sarei riuscito a fare nulla. Mi auguro che questo sia come un matrimonio: non il termine di un percorso, ma il punto di partenza di una lunga storia».

Sabato scorso le prime 600 tavolette sono sparite in un’ora e mezza, ora dunque c’è ancora molto lavoro da fare, come ricorda Marco, uno dei tanti ragazzi che si stanno cimentando nel
confezionamento delle tavolette di cioccolato: «Ci troviamo quattro pomeriggi la settimana per incartare le tavolette. Mi sa però che dovremo aumentare il ritmo perché i
visitatori della mostra sono davvero tantissimi».

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