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Tre esempi di sostenibilità applicata all'impresa

By Redazione

L’A1 che, rivestita di mattoni di cotto tradizionale, avrà l’aspetto di un acquedotto romano; cooperative di autocostruzione che abbattono i costi per la casa e sposano la causa
dell’edilizia biologica; grandi ‘arterie’ ciclabili che attraversano la regione per un totale di 600 Km percorribili esclusivamente in bicicletta.

Non sono sogni visionari, ma tre dei progetti reali portati avanti dalle aziende che hanno partecipato al dibattito “Casi di successo nell’impresa, nella comunicazione e nella ricerca orientate
alla sostenibilità” che si è tenuto questa mattina all’interno degli Stati generali della sostenibilità. Progetti che, insieme con gli altri illustrati, declinano il
concetto di sostenibilità in casi risposte concrete a problemi come l’inquinamento acustico, l’impatto ambientale delle grandi arterie di comunicazione, il risparmio energetico, il
decongestionamento del traffico.

«Con listelli di cotto tradizionale dell’Impruneta di dimensione 15x5x50 cm – ha spiegato Guido Giacomo Bondinelli, della Sannini Impruneta Spa – stiamo rivestendo spallette e viadotti
del tratto Fi nord-Fi sud dell’A1. E’ un progetto partito da due anni, per il quale saranno utilizzati 10.000 mq di cotto. In questo modo sarà radicalmente abbattuto l’impatto visivo
dell’autostrada, perché apparirà molto simile a quelli che erano gli antichi acquedotti romani, ma sarà anche ridotto di circa il 30% l’inquinamento acustico, con un
notevole vantaggio per i residenti nelle aree limitrofe».

Le potenzialità del cotto nell’ottica dello sviluppo sostenibile sono notevoli e riconosciute, la ditta Sannini ha già richieste in tal senso in tutta Italia, anche per quanto
riguarda le ‘facciate ventilate’, cioè edifici rivestiti in cotto per trattenere il calore in inverno e non farlo penetrare durante l’estate, in modo da produrre un 20-30% di risparmio
energetico».

Il progetto di autocostruzione, invece, riguarda Monteriggioni, dove grazie alla cooperativa no profit Alisei Lega Coop, gli stessi proprietari si stanno autocostruendo 22 abitazioni. E’ il
primo intervento del genere in Toscana, anche se Alisei ha al momento attivi 19 cantieri in tutta Italia, per un totale di 450 alloggi. «Stiamo dando una risposta al problema del costo
della casa – ha spiegato l’architetto Ottavio Tozzo, di Alisei – coinvolgendo direttamente i proprietari, che operano direttamente sui nostri cantieri nei momenti liberi dal lavoro: sabato,
domenica, festivi o giorni infrasettimanali, nel caso di persone che fanno turni. Così il costo dell’abitazione viene abbattuto del 60%, con punte del 65-70% dove incontriamo maggiore
collaborazione da parte dei Comuni». La cooperativa, che è nata come risposte ad un’esigenza sociale, sta adesso recependo le indicazioni della bioedilizia per diventare anche
ambientalmente più sostenibile.

La mobilità alternativa è stato oggetto dell’intervento di Sergio Signanini, della Fiab (Federazione amici della bicicletta), che ha illustrato il progetto di un sistema di vie
ciclabili costituito da tre grandi arterie dalle quali partiranno una serie di ramificazioni. «Da 10 anni parliamo di ciclopista dell’Arno – ha detto – ma per ora è stata
realizzata solo in parte. Noi ci offriamo per progettarla, controllarla e gestirla insieme ad una ciclovia della Costa, che andrà da Carrara a Capalbio, e ad una ciclopista della Via
Francigena. Un totale di 600 Km da realizzare in 5 anni. Ogni giorno in Toscana ci sono un milione di spostamenti in bicicletta, e solo il 10 % è legato al turismo. Un sistema di vie
ciclabili efficiente offrirebbe una valida alternativa all’uso della macchina».

Pamela Pucci

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