Tendenze nel campo delle TIC
25 Ottobre 2007
Le applicazioni delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) sono varie, e altrettanto si può dire del loro futuro, incorporate in un sistema di comunicazioni ad alta
velocità multimodale, mobile e moderno, le TIC prepareranno il terreno a una maggiore sicurezza, a una salute migliore, e a informazioni e intrattenimento accessibili ovunque e in
qualsiasi momento, sostiene Wolfgang Wahlster, direttore del Centro di ricerca tedesco per l’intelligenza artificiale (DFKI), intervenuto in occasione del simposio di ITEA 2 tenutosi il 19
ottobre a Berlino.
Le TIC sono il motore numero uno dell’innovazione e il software è il loro carburante, ha evidenziato il professor Wahlster. E i progressi sono molto rapidi. «Alla fine otterremo
quello che definiamo accesso ambientale alla rete, vale a dire una connessione sempre presente ed efficace, reti ad hoc, reti locali individuali, reti mobili sull’aereo e sul treno, reti
domestiche e così via».
Il professor Wahlster immagina la casa del 2012 come un luogo completamente connesso: «Una casa del genere dispone di diverse schede SIM. C’è l’intrattenimento intelligente, gli
elettrodomestici in rete, il controllo biometrico degli accessi, il riciclaggio intelligente, le memorie digitali dei prodotti, i robot che fanno le pulizie e il monitoraggio della
salute.»
La connessione sempre e ovunque non è l’unico cambiamento che ci attende: anche Internet non sarà più lo stesso. Oggi la parola chiave è web 2.0. Domani,
«passeremo a servizi Internet integrati, alla comunicazione da macchina a macchina e infine al web semantico [rendere i contenuti web comprensibili ai computer]», ritiene il
professor Wahlster. Ha aggiunto che progetti europei quali Theseus e Quaero sono all’avanguardia di tali sviluppi. «Assisteremo alla nascita di una combinazione tra l’Internet delle cose
[una rete tra oggetti autoconfigurante senza fili], l’Internet integrato e l’Internet dei servizi, e quando metteremo insieme tutte queste voci passeremo alla prossima fase del web; il web
3.0».
Secondo il professor Wahlster, le grandi sfide che attendono le tecnologie della società dell’informazione sono le seguenti:
– l’auto sicura al 100%;
– il dispositivo multilingue sempre a portata di mano;
– il robot di servizio;
– il computer che si automonitora e si autoripara;
– l’agente di polizia su Internet;
– il simulatore dei farmaci e della malattia a base cellulare;
– il potenziamento dei ricordi personali;
– la giacca per la comunicazione pervasiva;
– il visualizzatore utilizzabile ovunque;
– il negozio intelligente.
«Tutte queste sfide hanno una dimensione sociale: la salute e la società che invecchia, la connettività ovunque, sempre e comunque, nuovi valori e servizi, e infine
sicurezza, privacy e fiducia», ha dichiarato. Tuttavia, la chiave di tutto è garantire l’interoperabilità di tutti questi sistemi.
Un’altra questione chiave sono le «TIC verdi», ossia risparmiare energia oltre che riciclare le componenti delle TIC. Al momento le TIC consumano tra il 2% e il 4% dell’energia
globale, tanto quanto l’industria dei trasporti aerei. «Senza le TIC lo stesso livello di produttività potrebbe essere conseguito solo con molta più energia», ha
precisato il professor Wahlster, ma il problema non è ancora stato affrontato. Finora, l’industria ha concentrato gli sforzi nello sviluppo di un hardware a bassa potenza. «Ora ci
occorrono urgentemente le basi algoritmiche per un software a bassa potenza», ha aggiunto il professor Wahlster.
Il settore delle TIC da solo genera dal 6% all’8% del PIL dell’UE. In aree quali il settore automobilistico e medico, la logistica e il commercio al dettaglio, più dell’80% delle
innovazioni proviene dalle TIC. Secondo l’OCSE, gli investimenti in questo settore hanno contribuito a generare metà degli incrementi di produttività europei tra il 1995 e il
2002.