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STOP VON DER LEYEN A TERRENI INCOLTI CON MOBILITAZIONE A BRUXELLES

STOP VON DER LEYEN A TERRENI INCOLTI CON MOBILITAZIONE A BRUXELLES

By Giuseppe

Stop Von Der Leyen: Agricoltori esasperati in Europa ma in Italia molto soft…

La protesta degli agricoltori europei – iniziata per le strade a dicembre 2023 ma latente da più mesi in diversi paesi – appare un segnale primario-prioritario-previsionale di quella che può essere una risposta “più ampia popolare” a certe scelte politiche latenti

Newsfood.com, 1 febbraio 2024
 
Testo di Giampietro Comolli
STOP VON DER LEYEN A TERRENI INCOLTI CON MOBILITAZIONE A BRUXELLES
Pensare male si sbaglia sempre o forse spesso si ha ragione…
La protesta degli agricoltori europei – iniziata per le strade a dicembre 2023 ma latente da più mesi in diversi paesi – appare un segnale primario-prioritario-previsionale di quella che può essere una risposta “più ampia popolare” a certe scelte politiche latenti che arriveranno, non solo per il mondo agricolo.
Le organizzazioni agricole italiane erano assenti, solo i cosiddetti “agricoltori indipendenti” avevano condiviso le scelte “protestanti” forti dei colleghi di Germania, Francia, Belgio, Spagna, Irlanda, Olanda… tutti. Il tema è più ampio rispetto a quello che appare negli slogan di piazza e nei titoli dei giornali.
Date-limite come il 2030 o 2050 per una rivoluzione GreenDeal e il forte taglio del governo semaforo di Scholz in Germania con il bilancio pluriennale 2024-2027 per il mondo agricolo, hanno fatto emergere vecchi e nuovi problemi legati proprio allo “status” delle aziende agricole mondiali ed europee. Un mondo imprenditoriale e produttivo da sempre sostenuto con sovvenzioni e riduzioni fiscali perchè è una attività troppo soggetta a fattori esterni che incidono sulla “vita” della azienda stessa. Se questi vantaggi diretti e indiretti vengono meno, crolla non solo la impresa singola meno attrezzata, più piccola, più lontana dal mercato, ma l’intero sistema europeo compreso le barriere d’entrata a prodotti internazionali a prezzi più bassi.
Aumento prezzo gasolio calmierato da sempre, aumenti dei fattori produttivi,  tasse e imposte, eliminazione delle tassazioni forfettarie, riduzione dei sussidi, revisione delle misure e quote di accoppiamento, riduzione del fondo europeo della Pac del 25-35% in pochi anni, importazione di prodotti anonimi a basso prezzo, blocco obbligato del 4% di terra aziendale a non essere produttiva, arrivo di nuovi paesi agricoli nella UE, alluvioni e siccità in continua evoluzione compreso malattie nuove, bando di prodotti fitosanitari…
Questo in gran parte l’insieme delle calamità che si prospettano sull’agricoltura europea fino al 2030 e 2050. Questo il vero ventaglio  oggetto della protesta…
Il “contentino” offerto dalla presidente della Commissione Europea per calmare le acque e far rientrare i trattori nelle aziende agricole per non bloccare Parigi e Berlino (quasi nulle in Italia le presenze sulla strada e men che meno a Roma) per Qualcuno appare un ottimo inizio ma per molti altri Addetti ai lavori le sospensioni occasionali e temporanee non servono al sistema agricolo nel suo insieme… se il modello produttivo agricolo deve essere primario e prioritario per il fabbisogno alimentare, sano e onesto, di qualità nutrizionale offerta sul mercato interno e internazionale perchè “dimenticare” una politica ultra-cinquantennale  dedicata a sviluppare marchi DOP e IGP. Sospendere per un anno gli obblighi delle terre abbandonate, ma introducendo altri impegni e obblighi ambientali senza una innovativa politica agricola, non serve a nulla. Non serve agli agricoltori ma neanche ai cittadini europei ( e italiani se ci sono).
Già nel 2014 (ultimo mio anno come Policy Advisor al PE) reclamai una innovazione della Pac in senso realista. Il termine revisione è diventato solo uno slogan politico.  Ma nulla di fatto. Addirittura una innovazione della Pac bocciata proprio da tutte le organizzazioni agricole europee molto “sensibili” alla distribuzione e spartizione dei piccoli sussidi di sopravvivenza del settore perchè servivano soprattutto alla “esistenza in vita” di alcune organizzazioni… convinti che l’agricoltore avrebbe accettato sempre in silenzio.
E’ apparso chiaro a tutti Chi effettivamente ha iniziato a manifestare in piazza in Italia e a Bruxelles, e Chi è salito sul carro recentemente con dichiarazioni di sostegno “solo dopo” che la  Von Der Leyen ha tirato fuori un coniglietto dal cilindro, quasi peggiorativo. Il comportamento della principale organizzazione agricola italiana appare più un non voler “dare fastidio” al ministro della agricoltura sovrana italiana, voler mantenere uno strettissimo legame di appartenenza politica, piuttosto che una esposizione a favore dei propri aderenti, degli associati, di chi paga una tessera annualmente convinti di essere ben tutelati dal proprio sindacato.
Ovvio che il “mondo agricolo europeo” ( e soprattutto quello italiano) ha bisogno di più fondi, di una Pac più ricca ma anche di una OCM più innovativa, più previsionale, più concreta su azioni e misure. La Pac deve guardare a strumenti tecnici esistenti (Dop e Igp), aumentare la disciplina produttiva, favorire la produzione estensiva europea, investire in distretti infrastrutturali multilaterali direttamente per tutto il mondo agricolo, obbligare a PSR interregionali, aumentare i controlli di spesa o spendere attraverso strutture private giuridicamente responsabili, favorire nuove tecniche produttive, controllare con dazi alla importazione di prodotti alternativi a basso prezzo creando un fondo europeo di sostegno; e creare una fiscalizzazione e tassazione proporzionale al bilancio aziendale e alla estensione aziendale, creare aziende a vocazione di tutela ambientale non con obbligo lineare ma volontarie e usare le sovvenzioni e crediti per aggregare le piccole aziende, non limitarsi a sussidi piccoli a fondo perduto…
Questo solo per iniziare e dare un segnale di cambio vero.
Giampietro Comolli

Esclusiva  Newsfood.com
© Riproduzione Riservata

 

Giampietro Comolli

Giampietro Comolli
Economista Agronomo Enologo Giornalista
Libero Docente Distretti Produttivi-Turistici

Presidente CevesUni- centro studi ricerche
mercato consumi distretti produttivi

Mob +393496575297

Editorialista Newsfood.com
Economia, Food&Beverage, Gusturismo
Curatore Rubrica Discovering in libertà
Curatore Rubrica Assaggi in libertà

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