Pesca: 5 mosse contro la crisi dell’alto Adriatico
8 Ottobre 2009
Roma – Far uscire dall’emergenza l’attività del piccolo strascico costiero in alto Adriatico in 5 mosse, utilizzando gli strumenti previsti dalla legislazione vigente. E’ quanto
propone la Lega Pesca, che ieri ha presentato un dossier nella riunione al ministero alla presenza di Regioni, sindacati, associazioni cooperative e di armatori. Secondo la Lega Pesca bisogna
uscire dalla logica di deroghe, proroghe, rinvii o “scappatoie furbesche” e trovare una soluzione a un allarme occupazionale ed economico che coinvolge in tutta Italia 5.000 addetti.
Cinque le ipotesi di lavoro proposte dalla Lega Pesca per gli operatori del piccolo stascico:
- dichiarazione dello stato di crisi per attivare la cassa integrazione in deroga;
- accesso a un programma di fermo definitivo con binario preferenziale con ammortizzatori finanziari e sociali;
- bando con parametri di agevolazione per interventi di ammodernamento;
- rinuncia alla licenza di pesca a strascico e rilascio di una sostitutiva;
- elaborazione di un Piano di gestione per le sciabiche da natante, con la deroga alla limitazione sulle maglie per la pesca del novellame, delle specie adulte di piccola taglia e di specie
particolari o taglie particolari.
Queste proposte, fa sapere la Lega Pesca, saranno inviate dal ministero a tutti i soggetti istituzionali e associativi coinvolti e costituiranno la base per una discussione che si svolgerà
ad tavolo di emergenza che sarà convocato a breve dal direttore generale della pesca Francesco Saverio Abate.
ansa.it per NEWSFOOD.com