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Ostillio: «Le Cattedrali del Mare per il rilancio di Taranto»

By Redazione

Bari – Parola d’ordine: non perdere la sfida “nonostante i tempi difficili, la città di Taranto deve riaprire la partita della riqualificazione urbana e riportare in auge i siti
più rappresentativi per cultura e bellezza architettonica.

Non ci potrà essere sviluppo e benessere, se non sapremo sfruttare tutte le opportunità, progettuali e finanziarie, per ridare finalmente alla nostra città la grande
opportunità di riscoprire le sue vocazioni legate alla cultura del mare”.

Lo ha detto l’assessore regionale al Turismo, Massimo Ostillio, intervenendo questo pomeriggio al convegno “Cattedrali del mare” svoltosi nella sala convegni del Circolo Ufficiali di Taranto su
iniziativa della Fondazione Michelagnoli.

Nel suo lungo intervento, l’assessore ha fatto un excursus del ricco patrimonio storico e paesaggistico di cui la città dispone, disegnando la mappa dei possibili attrattori
storico-architettonici da rivalutare in chiave culturale e turistica.

“Taranto è testimone dell’antico rapporto tra l’uomo e il mare, attraverso siti che diventano memoria dell’azione antropica sviluppatasi nel corso dei secoli”, ha detto Ostillio citando
il museo dell’Arsenale militare marittimo, la Stazione Torpediniere, il Museo oceanografico -Istituto talassografico, il lungomare di mar Piccolo e mar Grande, le isole Cheradi, le tante
fortificazioni testimonianza della sua antichissima posizione geografica e, dulcis in fundo, l’incrociatore Vittorio Veneto, il cui progetto di recupero e di valorizzazione promosso
dall’Assessorato al Turismo è stato inserito nel programma degli interventi predisposto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per i 150 anni della nascita dello Stato unitario.

Taranto guarda a Lisbona e al miracolo economico realizzato attorno al museo Guggenheim.

Ha come punti di riferimento e affinità storiche Cherbourg, Barcellona, Amsterdam, Amburgo, Lirverpool, ma per il suo progetto teso a dar vita a un museo del mare diffuso, la
città dei due Mari guarda anche e soprattutto a Portsmouth (Regno Unito) con cui ha scoperto di avere molti punti in comune: l’arsenale militare, le fortificazioni sulle isole
circostanti, il castello, il museo navale, le raccolte di tradizioni marinaresche.

“Un patrimonio inestimabile, che la città inglese – ha detto Ostillio – ha saputo valorizzare ai fini turistici, creando attorno al mito del Marina inglese percorsi mirati di grande
suggestione realizzati sull’idea progettuale dei grandi spazi aperti e senza barriere fisiche anche rispetto alle altre attrattive di cui la città conserva la memoria”.

Taranto come Portsmouth.

L’assessore ha evidenziato le affinità tra i due progetti di musealizzazione, mettendo l’accento sull’innegabile beneficio che la città jonica potrebbe ricavare dalla messa in
opera di progetti studiati per consentire la piena fruizione di itinerari costruiti intorno al mare e del ricco patrimonio archeologico e naturale che andrebbe di pari passi rafforzato.

“Il momento è propizio”, ha detto l’assessore accennando alla dismissione da parte della Marina di diversi siti e alla possibilità di accesso ai finanziamenti, tra cui quelli
previsti dal Poi, “attrattori turistici culturali e naturali del Mezzogiorno”.

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