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Opportunità Brexit: Autorità Bancaria e del Farmaco, obiettivi di Milano per l’Italia

Opportunità Brexit: Autorità Bancaria e del Farmaco, obiettivi di Milano per l’Italia

By Giuseppe

Istituto Europa Asia IEA

Brexit – Autorita’ Bancaria e del Farmaco: obiettivi italiani e di Milano – QN Il Giorno “Campagna di opinione” – trascrizione della pagina III^  del 28 giugno 2016 : Intervista ad Achille Colombo Clerici

Autorità bancaria e del farmaco: «Milano ha tutto e può attirarle»
Colombo Clerici: cambia il baricentro della burocrazia europea
Bruxelles ha la Commissione europea, Lussemburgo la Banca
europea degli investimenti, la Corte dei conti e quella di giustizia,
Francoforte l’Istituto monetario comunitario, Alicante l’agenzia
per l’armonizzazione dell’euro. Il Parlamento si divide tra Bruxelles, Lussemburgo e Strasburgo; Torino condivide con Berlino e Tessalonica l’ufficio per la formazione professionale. E ora che Londra ha votato l’uscita dalla Ue, si fanno avanti le proposte a ospitare i suoi enti, ossia l’Agenzia europea per il
farmaco e l’Autorità bancaria europea (Eba). Il governatore Roberto Maroni ha alzato la mano per la prima, il neosindaco di Milano Giuseppe Sala per la seconda.

E su quest’ultima, dice il
presidente dell’Istituto Europa Asia, Achille Colombo Clerici,
«l’intera Italia deve mobilitarsi, serve una constituency (una
costituente, ndr) immediata».

L’intervista a Colombo Clerici apre una serie di approfondimenti del Giorno per sondare le intenzioni di chi vuole fare di Milano la capitale finanziaria dell’Europa.
di LUCA ZORLONI

-MILANO

ACHILLE Colombo Clerici, presidente dell’Istituto Europa Asia, Milano ha concorrenti come Parigi e Francoforte nella corsa per aggiudicarsi l’Agenzia bancaria europea
(Eba): ce la può fare?

«Partiamo dalla premessa che nel quadro di assegnazione delle sedi
istituzionali europee l’Italia è stata sacrificata. Il baricentro della burocrazia
europea era a Nord. Ma ora
il quadro cambia e in una prospettiva di apertura ai Paesi nordafricani,
da coinvolgere nei progetti comunitari, come ha suggerito Monti, l’Italia può giocare il ruolo di
porta d’accesso all’Europa
dall’area mediterranea».

Perché non ci siamo aggiudicati prima l’Eba?

«Per la nostra debolezza politica nelle istituzioni europee, i nostri politici fanno tappezzeria».

Il sindaco Sala ha lanciato la proposta, chi coinvolgere ora?

«Ci vuole una constituency,
un’operazione di lobby non sotterranea che coinvolga l’opinione pubblica. Va costituita con le istituzioni
locali, le associazioni di categoria e del mondo produttivo, non solo locali ma italiane. Milano
è in una posizione centrale, sarebbe come avere un Giubileo permanente
in casa. Inoltre sul piano
strategico non possiamo dimenticare la contiguità della piazza di Milano con quella di Zurigo e Lugano
e, con l’apertura dell’Alptransit: c’è un collegamento diretto
con il porto di Genova. C’è un asse strategico che apre al Mediterraneo
e alle porte dell’Europa».

La debolezza di ‘alcuni parti del nostro sistema bancario non ci penalizza in questa corsa?

«Le nostre banche non sono intasate. di derivati come quelle di altri
Paesi europei, il nostro sistema è solido e credibile».

È già in contatto con alcune figure da coinvolgere?

«A livello italiano sì, l’operazione va studiata bene. Bisogna muoversi
con cautela, gli interessi in gioco sono seri».

Alcuni istituti internazionali
stanno già studiando il trasloco da Londra.

«Quando penso che la constituency
deve avere appoggi forti, penso proprio a questo. Dipenderà da questi istituti e da dove decidono
di andare, noi possiamo supportare la proposta con offerte, ma serve un’operazione di lobby che conquisti questi operatori privilegiati».

Pensa anche a incentivi fiscali?

«Io ritengo che questa proposta debba essere propiziata in tutti i modi. Abbiamo tutto: il knowhow
la struttura socio-urbana, il
mondo bancario e finanziario».

Però abbiamo anche concorrenti
agguerriti. Penso a una
città come Dublino e alle condizioni
di favore per aprire
un’unità locale della propria
impresa. Come la mettiamo?

«Noi non dobbiamo attirare la finanza, noi dobbiamo attirare l’Autorità
di controllo. Il problema del transfer pricing va tuttavia affrontato
e risolto».

Da presidente di Assoedilizia, ha già pensato anche a una sede?

«No, ma Milano non ha problemi».

L’area Expo si potrebbe prestare?

«In una prospettiva si può pensare di spostare, ma ora i tempi non permettono di aspettare di costruire».

C’è una candidatura per
l’Eba, ma Maroni pensa anche all’Agenzia del farmaco. Possiamo ambire a due uffici?

«L’industria del farmaco è un’altra eccellenza italiana e milanese, c’è un tema di leadership europea.
Sarebbe legittimo. E’ un’altra agenzia
che ha Londra. Da 30 anni a questa parte i nostri giovani vanno
a fare training finanziario ed economico a Londra e le banche svizzere
sono piene di talenti italiani.
Abbiamo il know how».
( Continua)

IL PECCATO
ORIGINALE

Non ci siamo aggiudicati
l’Eba fino ad ora
per debolezza
I nostri politici
fanno tappezzeria

IL DATO

L’ITALIA E IL CAPOLUOGO LOMBARDO
SONO STATE SACRIFICATE NELL’ASSEGNAZIONE
DELLE ISTITUZIONI COMUNITARIE
SCENARI

L’inaspettata vittoria del no all’Europa in Gran Bretagna fa sperare molti addetti ai lavori su un nuovo ruolo di Milano
nel mondo finanziario
europeo e internazionale

LA SFIDA
DOPO L’ESITO DEL REFERENDUM INGLESE

PARTONO LE CANDIDATURE PER AGGIUDICARSI
GLI ENTI OSPITATI DA LONDRA

LA MOBILITAZIONE

SIA ROBERTO MARONI CHE GIUSEPPE SALA
SI SONO FATTI AVANTI MA SERVE UN IMPEGNO
ANCHE DEL MONDO PRODUTTIVO

LA CITTÀ
STRATEGICA

La posizione è centrale
Non possiamo
dimenticare la contiguità
con le piazze
di Zurigo e Lugano

La prospettiva
Secondo il presidente
dell’Istituto Europa Asia
anche in un’ottica
di apertura ai Paesi
Nordafricani
da coinvolgere nei progetti
comunitari,
la nostra nazione
può giocare il ruolo
di porta d’accesso
all’Europa

Chiamata alle armi

Dopo la proposta
lanciata dal nuovo sindaco
per Achille Colombo
Clerici «serve
una constituency
un’operazione di lobby
non sotterranea
che coinvolga l’opinione
pubblica e che deve
essere creata
con le istituzioni locali
e le associazioni
di categoria»

Foto: Colombo Clerici con il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni e con il Sindaco di Milano Giuseppe Sala

 

Redazione Newsfood.com

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