Ognissanti in provincia di Rieti: Ascrea e Canterano festeggiano le caldarroste

31 Ottobre 2014
Quello tra il Lazio contadino e le castagne è un legame profondo, che affonda le sue radici in un passato lontano. Conosciuto come “il cereale che cresce sull’albero” per le sue proprietà che la rendono una valida alternativa al riso e al frumento, questo frutto ha rappresentato per tanti secoli una delle principali fonti di sostentamento per intere generazioni di lavoratori della terra. E così nel fine settimana di Ognissanti due borghi della provincia di Rieti e di Roma festeggiano le caldarroste insieme ad altri piatti della tradizione.
Ad Ascrea, caratteristico borgo che domina dall’alto il Lago del Turano, l’1 e 2 novembre va in scena la quarta edizione della Festa della Castagna: in questo tratto del reatino, d’altronde, i castagneti abbondano nelle campagne incontaminate e in particolare nel suggestivo “Bosco dell’Obito”. Qui si raccoglie una particolare varietà di questo frutto, la castagna rossa del Cicolano, che nella splendida cornice di piazza Mareri – all’interno di una grande tensostruttura coperta e riscaldata – sarà servita nella classica versione arrostita insieme ad altre prelibatezze locali: gli strozzapreti con sedano e pomodoro, lo spezzatino con patate e le crepes con farina di castagna, il tutto annaffiato dall’ottimo vino del posto.

A Canterano invece, piccolo gioiello incastonato sotto gli Appennini in provincia di Roma, l’appuntamento è per sabato 1 novembre con la “Sagra delle Castagne e del Vino”: all’interno di un comodo stand al coperto, il grande fuoco preparato per le caldarroste accoglierà tutti i visitatori. Presso lo stand gastronomico aperto a pranzo e a cena, le caldarroste saranno servite insieme a una vera e propria specialità locale: la “pizza sorda”, realizzata con la farina delle polenta e condita con broccoletti coltivati nei terreni del paese, rigorosamente ripassati con olio extravergine, aglio e peperoncino; rispettando alla lettera la tradizione la “pizza sorda” sarà in compagnia delle salsicce e del corposo vino rosso della zona, che legherà tutti questi prelibati sapori.
Giusto il tempo di ricaricare le batterie, ed ecco che nel fine settimana dell’8 e 9 novembre tornerà la “Fiera Nazionale di San Martino ed Arcole DOC” con il consueto, ricchissimo programma che prevede rievocazioni storiche, spettacoli musicali dal vivo e momenti gastronomici di grande qualità. Per due giorni il paese di Arcole si trasformerà in una vera e propria vetrina dell’est veronese; saranno più di cento gli espositori di prodotti tipici e artigianali, mentre in tavola verranno serviti i piatti migliori della cucina locale: risotto all’isolana e polenta con il mulo oppure con il baccalà, il tutto annaffiato dall’immancabile Arcole DOC. Grande spazio sarà dato alle rievocazioni storiche in costume focalizzate sulla storia del territorio raccontata attraverso le vicende dei Signori della terra d’Arcole, del Castrum de Arculis e del passaggio di Napoleone
Redazione Newsfood.com