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Obama agli Usa: essere in forma? Yes, we can

Obama agli Usa: essere in forma? Yes, we can

By Redazione

Una delle immagini ricorrenti dell’americano medio è quella della dell’ individuo pesantemente in sovrappeso, stravaccato sul divano ad ingurgitare cibo “spazzatura”, come snack
assortiti, patatine ed hamburger super conditi, bersaglio ideale di obesità e malattie alimentari assortite.

Bene, l’amministrazione Obama vuole relegare tale immagine nel libro dei ricordi.

Secondo diversi media degli Stati Uniti, infatti, una campagna per promuovere un tipo di dieta salutare sarà uno dei pilastri fondamentali del ciclo di riforme promosse dalla Casa
Bianca.

Anche a livello d’immagine, ai panini di Clinton ed alle bistecche dell’era Bush si sono sostituite la frutta e la verdura, coltivate dalla first lady Michelle nel giardino
presidenziale.

Ma, immagine a parte, importanti settori del mondo politico Usa si stanno muovendo sul piano in maniera concreta.

Le future riforme sanitarie verranno vagliate da una squadra di esperti della nutrizione e conterranno programmi a tutela del benessere sui luoghi di lavoro e negli uffici pubblici, al fine di
combattere la crescente obesità.

Nel ministero della Sanità prendono sempre più potere i funzionari distintisi in battaglie come la messa al bando dei conservanti nei cibi o del fumo nei locali pubblici o
addirittura il conteggio delle calorie da parte dei ristoranti.

Obama in prima persona punta molto sulla prevenzione di base, attuabile già nelle scuole mediante l’aumento delle ore dedicate all’educazione fisica, pasti più bilanciati e
maggior numero di piste ciclabili ed aree pedonali.

Ovviamente, nessuna iniziativa avrà mai il consenso totale e la battaglia salutista della Casa Bianca non fa eccezione: in particolare, la proposta di introdurre un un sistema di
disincentivi fiscali per ridurre il consumo di bevande alcoliche o piene di zucchero scontenta quella parte di elettorato non disposto a pagare di più la propria birra quotidiana per
colpa del governo.

Tuttavia i dati economici danno ragione al presidente Usa: le spese mediche per la cura di malattie croniche legate all’alimentazione rappresentano il 75% dell’intero budget della sanità
pubblica e ammontano a 75mila miliardi di dollari.

Se Obama riuscirà nella sua impresa, farà stare meglio gli americani e potrà risparmiare ingenti risorse da destinare alla copertura sanitaria per tutti.

Matteo Clerici

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