Nuovo strumento per la protezione delle specie animali in Africa
1 Aprile 2008
Un nuovo strumento online sviluppato dalla Commissione europea darà una svolta alla protezione della fauna in Africa, lo strumento denominato «The assessment of African protected
areas» (La valutazione delle aree protette in Africa) si basa sulle più recenti scoperte nel campo delle tecnologie satellitari, per monitorare l’andamento degli incendi, della
vegetazione e delle precipitazioni, permettendo all’amministrazione dei parchi di confrontare la situazione attuale con quella della media stagionale.
Fondamentalmente, si spera che entro il 2010 il nuovo strumento potrà aiutare i paesi africani a ridurre la perdita di biodiversità.
L’Africa presenta una variegata quantità di ecosistemi e specie animali e vegetali, la cui conservazione viene garantita attraverso 741 aree protette create su una superficie di oltre
due milioni di chilometri quadrati. Tuttavia, la crescita demografica e la povertà dilagante acuiscono l’impatto delle attività umane su queste aree, minacciando le specie che vi
si trovano.
Il sistema di valutazione creato dal Centro comune di ricerca (JRC) misura l’impatto delle attività umane sulle aree protette dell’Africa e fornisce informazioni sull’andamento
ambientale non stagionale. Inoltre stima il valore di ogni parco in termini di habitat e specie presenti.
Questo strumento di valutazione, aggiornato ogni dieci giorni, copre 741 aree protette in 50 paesi e fornisce informazioni su 280 mammiferi, 381 specie di uccelli e 939 specie di anfibi. Per
ogni area protetta il sito web contiene una spiegazione sul perché quell’area goda dello stato di protezione, la sua superficie, l’altitudine sul livello del mare e informazioni
basilari, tra cui le precipitazioni medie.
Grafici e tavole permettono agli utenti di accorgersi con uno sguardo del tipo di pressioni cui l’area è sottoposta e della non rimpiazzabilità delle specie che vi si trovano e
degli habitat presenti nel parco, rispetto ad altri parchi nello stesso paese ed ecosistema. Il sito contiene anche una lista delle specie minacciate e a rischio presenti in ogni parco, oltre a
informazioni sullo sviluppo climatico della regione nel lungo periodo.
Forti di queste informazioni, i legislatori, le organizzazioni per la protezione e i guardiani dei parchi possono individuare velocemente i parchi che corrono il rischio maggiore e indirizzare
le risorse di conseguenza. Poiché l’UE si impegna anche nel promuovere l’opera di conservazione in Africa, questo strumento online sarà di aiuto nell’identificare le
priorità di azione.
Nel 2001 la leadership politica dell’UE si è impegnata ad arrestare la perdita di biodiversità nell’UE entro il 2010. L’anno seguente, l’obiettivo di arrestare la perdita di
biodiversità entro il 2010 è stato adottato su scala mondiale con la firma della Convenzione sulla diversità biologica (CBD). La CBD riconosce le aree protette come le
«unità» più importanti per la conservazione e le definisce «un’area geografica delimitata, progettata o regolata, e amministrata per raggiungere obiettivi
specifici di conservazione».
Per ulteriori informazioni: