Nessuna sospensiva per l’etichetta dell’olio anti frode

10 Marzo 2010
Il Tar del Lazio ha rigettato la richiesta di sospensiva del Decreto ministeriale, attuativo della normativa comunitaria sull’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine dell’olio vergine
ed extravergine di oliva, presentata con ricorso da alcune organizzazioni di rappresentanza dei frantoiani e delle imprese di commercializzazione dell’olio.
Lo rende noto Coldiretti nel sottolineare che i giudici amministrativi hanno ritenuto che la fondamentale finalità di assicurare la piena tracciabilità dell’olio di oliva, che
è alla base del Decreto ministeriale, prevale rispetto all’esigenza prospettata dai ricorrenti di non avere a proprio carico ulteriori adempimenti burocratici, quali quelli relativi alla
predisposizione di specifici registri, cui non sarebbero tenuti gli olivicoltori che vendono direttamente al consumatore finale. Inoltre il Tar non ritiene peraltro che tali adempimenti
burocratici siano in grado di ledere la concorrenza tra le imprese del settore oleario, secondo quanto scritto nell’ordinanza del 9 marzo.
Nel settore dell’olio extravergine di oliva – riferisce Coldiretti – le frodi sono diminuite del 30-35 per cento in sei mesi grazie all’entrata in vigore del regolamento sull’indicazione
obbligatoria dell’origine in etichetta, secondo i carabinieri dei Nas. Si tratta di un segnale importante – conclude Coldiretti – che conferma la necessità di stringere le maglie della
normativa a livello nazionale e comunitario per valorizzare e difendere i primati del Made in Italy e garantire la sicurezza alimentare dei cittadini.
Ansa.it per NEWSFOOD.com