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Modernizzare la linea ferroviaria nel biellese

By Redazione

Biella, 23 Novembre 2007 – Uno studio di fattibilità per interventi di ammodernamento della linea ferroviaria Novara-Biella-Santhià, è stato questo il tema della
conferenza stampa ospitata questa mattina nella sala Caselli della Provincia.

L’ha introdotta l’assessore ai trasporti Marco Abate, ricordando «l’importanza di questa linea ferroviaria per il nostro territorio» e alcuni risultati ottenuti finora:
«Grazie alla collaborazione con Rfi abbiamo 8 milioni di euro per interventi di automazione della linea, i cui lavori inizieranno l’anno prossimo. E nel 2006 abbiamo raggiunto il 97 per
cento nella puntualità dei treni. Molto però resta da fare e per lavorare in modo efficace servono dati e informazioni che oggi non abbiamo».

Da qui prende il via la necessità dello studio, illustrato oggi dalla professoressa Cristina Pronello del Politecnico di Torino.

«Per ottenere uno scenario il più possibile aderente alla realtà – ha spiegato la ricercatrice – è fondamentale conoscere le abitudini dei viaggiatori e degli altri
utenti, come le aziende, in relazione ai servizi attuali. Solo così possiamo costruire ipotesi funzionali alle esigenze del territorio. L’obiettivo di questa ricerca è di definire
il mercato segmentandolo secondo i possibili profili di utenza: ogni profilo ha una politica dei trasporti adatta a sé, la loro integrazione è la più valida ipotesi di
lavoro».

La ricerca, che sarà sviluppata in 2 anni, è strutturata in diverse fasi. Una parte riguarda la sostenibilità finanziaria dell’intervento, con i costi di esercizio e di
investimento e i potenziali ricavi.

Sono molte le variabili da considerare: tempi di percorrenza, costi di viaggio, accessibilità, capacità delle carrozze, orario di esercizio, puntualità, pulizia,
comodità. Con questi criteri sarà avviata un’indagine su un campione rappresentativo di cittadini residenti e aziende inserite nell’area interessata dallo studio. Accanto al
metodo dell’intervista è prevista anche la creazione di gruppi di lavoro, i cosiddetti focus group: una decina di persone chiamate a discutere e confrontarsi su temi specifici proposti
dai ricercatori.

I risultati dei colloqui, condotti col metodo telefonico per i cittadini e con questionari on-line per le aziende, permetteranno di comprendere e approfondire le relazioni di causa-effetto tra
le variabili demografiche, economiche, sociologiche, psicologiche che emergeranno. Un metodo per poter anticipare le scelte degli utenti e calibrare sulle loro esigenze le risposte alle domande
di mobilità.

Gli scenari così elaborati saranno poi esaminati dal punto di vista economico e ambientale e sulla loro base si potranno definire le migliori strategie gestionali.

Quali sono gli altri obiettivi di una ricerca di questo tipo?

Anzitutto, prevedere la reazione della domanda agli eventuali interventi: una volta conosciuta la domanda potenziale e la disponibilità a pagare degli utenti si potrà analizzare
l’effettiva capacità delle linee di autosostenersi finanziariamente.

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