“Minori alla tastiera, minori alla sbarra” voluta da Telecom nella Fondazione Edoardo Garrone

19 Ottobre 2013
Genova, 17 ottobre 2013, Fondazione Edoardo Garrone, via San Luca
Ci siamo appassionati a questa “Missione” che sta entrando nel cuore di chi si rende conto della grande pericolosità della Rete: una grande macchina che dispensa a piene mani informazioni
e tutto il sapere dell’universo ma è spietata perchè può mettere a nudo situazioni imbarazzanti, essere teatro di truffe e reati, invischiarti nelle sue spire del gioco
d’azzardo, della pedopornografia, della prostituzione e della droga.
Tutti i naviganti del Web sono potenziali vittime ma soprattutto lo sono i nostri ragazzi che spesso non sanno distinguere bene tra finzione e realtà.
La famiglia ha ben poche possibilità di controllo, specie se l’unico “informatico” in casa è proprio il/la giovane.
Il professor Andrea Aparo, docente alla Sapienza di Roma e all’Università di Milano, manager di Ansaldo Energia ed autore del primo volume su Internet (Il libro delle Reti, manuale di
saggezza telematica – Adn Kronos Libri – 1995), ha illustrato le possibili “marachelle” e disastri dei minori ed ha snocciolato una serie di dati (ricavati da uno studio del 2010)
– il 13 per cento dei ragazzi italiani consulta siti per pubblico adulto
– il 33 per cento dei ragazzi ha effettuato acquisti in rete senza il consenso dei genitori
– l’1 per cento dei genitori dichiara di non sapere cosa faccia il proprio figlio in rete
– l’11 per cento dei ragazzi afferma che i loro genitori non sanno cosa facciano in rete
– il 19 per cento dei genitori sospettano che i figli cambiano il loro comportamento in rete quando sono nelle vicinanze
– il 36 per cento dei ragazzi ammette di comportarsi diversamente quando i genitori sono nelle vicinanze.
– Quasi due terzi dei giovani intervistati hanno avuto un’esperienza negativa online, ma solo il 45% dei
genitori ne è informato.
I genitori temono che i figli possano accedere a materiale indecente o diffondano i propri dati personali online, ma sottovalutano l’entità dell’attività di download di giochi,
musica e video.
– Il modo più efficace per garantire la sicurezza online dei propri figli è mantenere un dialogo costante con loro
Per leggere tutto il report clicca qui e poi scarica il pdf
E’ poi intervenuto lo stesso Rapetto, già comandante del Gruppo Anticrimine Tecnologico GdF e autore nel 1997 del libro “Genitori occhio a Internet!”, che ha descritto i metodi
investigativi e le tecniche per la ricostruzione di un non facile luogo del delitto commesso da minorenni da casa, e la dottoressa Cristina Maggia, procuratore della Repubblica presso il
Tribunale dei Minori di Genova, che ha raccontato la fase giudiziaria facendo tesoro della sua intensa attività.
C’è molto da fare e tutti dobbiamo darci da fare concretamente,
Il progetto di Telecom per la tutela dei minori nel web è di grande importanza ed è una pietra miliare che porterà altre iniziative positive.
Ma bisogna combattere contro i burocrati, i parrucconi, il mondo dei conservatori che non vuole rendersi conto che il mondo è cambiato. Anzi, sono proprio costoro che non vogliono cambiare
le regole per non perdere i loro privilegi.
Non sono i ragazzi che non vogliono studiare o lavorare (Don Orione e altri grandi educatori lo hanno dimostrato anche in altri tempi), non è la scuola che non va, non è la
Giustizia nei tribunali o la Sanità negli ospedali che non vanno.
Bisogna adeguare i metodi, non ci sono più risorse da sprecare.
Le regole sono vecchie, i metodi di insegnamento ufficiali sono vecchi e, se non fosse per gli insegnanti che amano il loro lavoro e l’esercito silente dei volontari nei luoghi di sofferenza e in
vari altri campi, sarebbe veramente una società al collasso.
NOTA IMPORTANTE
Chi vuole dare il suo contributo e diventare protagonista di questa avventura, può inviare una email a
iniziative.speciali@telecomitalia.it
indicando l’argomento e allegando un proprio curriculum vitae evidenziando particolari competenze, esperienze, interessi professionali. L’obiettivo è quello di individuare decine e
decine di persone pronte a parlare dinanzi al pubblico, a presentare uno studio o una relazione, a pubblicarne il testo su Internet sul sito degli Stati Generali della Tutela dei Minori Online.
Anche le istituzioni, enti, scuole e parrocchie giocano un importante ruolo, offrendo la disponibilità degli spazi pubblici e privati dove attivare gli incontri.
Giuseppe Danielli
Direttore e Fondatore
Newsfood.com