Martini a Prodi: «Sforzo comune per ridurre i rifiuti»
18 Gennaio 2008
Firenze – Attivare un gruppo di lavoro nazionale, composto da rappresentanti delle Regioni e del Governo, per stabilire un Piano di azione nazionale per la riduzione dei rifiuti. Questa
la proposta contenuta nella lettera scritta dal presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, al premier Romano Prodi.
«Caro Presidente – ha scritto Martini – sono a richiederti di avviare un gruppo di lavoro comune per realizzare, con il coinvolgimento dei Ministeri interessati e delle Regioni, un Piano
di azione nazionale per la riduzione dei rifiuti».
La proposta di Martini, anticipata nella conferenza stampa di lunedì scorso, nasce dalla necessità di uscire da una logica di breve periodo, condannata a ‘portare a continui
fenomeni di emergenza’, ed entrare nella prospettiva di un ‘governo sostenibile di lungo periodo’. Il presidente della Toscana parte da una riflessione sugli! impegni portati avanti dalla
Regione su due fronti, quello della differenziazione e del riciclo dei materiali, e quello della riduzione della mole dei rifiuti (solo in Toscana circa 9 milioni di tonnellate ogni anno, di
cui il 25% rifiuti solidi urbani), per arrivare alla conclusione che ‘la produzione e la gestione dei rifiuti portano con sé problematiche complesse di tipo sociale, economico,
ambientale ma anche culturale’ e per questo, ‘oltre ad individuare soluzioni ottimali sotto il profilo economico e di tutela ambientale, occorre compiere uno sforzo per modificare i nostri
comportamenti’ e riscoprire ‘la cultura del risparmio e del recupero in antitesi a quella, ormai fin troppo diffusa, dell’usa e getta’.
Per fare questo, però, la Regione non può andare avanti da sola. «Le dinamiche e la tipologia della crescita di consumo di materie prime – prosegue Martini – dipendono da
strategie produttive e commerciali di imprese che operano su mercati e scenari! europei ed internazionali; spesso gli standard che provocano la crescita di rifiuti sono imposti da regole
europee o nazionali. Come dire, la Regione rischia di voler governare una dinamica i cui meccanismi di crescita stanno al di fuori dei suoi limiti amministrativi e di competenza». Per
questo il presidente della Toscana invita il premier a percorrere insieme, a livello nazionale e nel rispetto dei reciproci ruoli, la logica della sostenibilità. «A voi – spiega –
potrebbe spettare, come coordinamento nazionale, l’individuazione delle macro scelte e delle linee di indirizzo generale, nonché la definizione delle scelte efficaci di livello nazionale
(fisco, standard, accordi di settore); a noi, come Regioni, la traduzione operativa degli indirizzi generali nazionali e, attraverso il coinvolgimento attivo degli enti locali e delle forze
sociali ed economiche della Toscana, la disseminazione delle migliori pratiche». «Il nostro comune obiettivo – conclude Martini! – deve essere quello di uscire dalla vaghezza dei
programmi e degli obiettivi numerici, per arrivare a trattare il tema della riduzione dei rifiuti come qualsiasi altro tema che necessita di buona programmazione e di un attento monitoraggio e
valutazione dei risultati raggiunti». Un obiettivo che potrà essere raggiunto attraverso un programma ben specificato e articolato, supportato da soluzioni normative innovative, da
risorse tecnologiche e finanziarie adeguate e con la collaborazione di tutti i livelli di governo, da quello europeo a quello locale.
Pamela Pucci