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MARIANI: «ARRIVATO IL MOMENTO DELLA VERITA'».

By Redazione

«La commissione di questa mattina ha finalmente messo le basi per affrontare in modo deciso e definitivo il nodo del buon lavoro nella nostra Regione. È da troppo
tempo che il problema della stabilizzazione del personale precario regionale è oggetto di scaricabarili e controversie inutili che non hanno fatto altro che aumentare la confusione
dando informazioni inesatte agli stessi diretti interessati». Lo afferma in una nota Peppe Mariani, Presidente della Commissione regionale lavoro e politiche sociali.

«Nella commissione di oggi – spiega Mariani – si è finalmente invertita la rotta facendo chiarezza sulla questione attraverso l’affermazione di un principio generale:
il processo di assunzione deve essere affrontato in modo coerente, omogeneo e trasparente, per evitare differenze di trattamento tra lavoratori. In questo senso la prossima commissione
estenderà la partecipazione al Presidente Marrazzo e a tutti gli assessori che hanno responsabilità dirette sulle agenzie regionali, così da costruire una
cornice unica e certa. È sicuramente da apprezzare il clima di grande concordia che gli esponenti della maggioranza e dell’opposizione hanno dimostrato nella seduta di oggi.
Confido che queste intenzioni siano confermate anche nel prossimo futuro, soprattutto quando la stabilizzazione dei precari della Regione entrerà inevitabilmente in contrasto con
le indicazioni del governo nazionale. Su questo occorre quindi essere chiari e netti subito: la Regione Lazio deve avere il coraggio di andare controcorrente e in particolare, la maggioranza di
centrosinistra che guida la Regione, deve riorganizzare il proprio programma politico su queste basi laddove fino ad ora ha mostrato fin troppa timidezza».

«Va poi sottolineato – aggiunge Mariani – che le indicazioni del Governo su questi argomenti destano molta preoccupazione. Da una parte il Ministro Brunetta in tema di
riorganizzazione delle pubbliche amministrazioni si prepara a bloccare i processi di assunzione negli Enti pubblici, dopo una dura campagna contro i fannulloni. Ci piacerebbe sfidare il
Ministro anche su questo campo, mostrando che se c’è qualcosa di veramente scandaloso nelle Pubbliche Amministrazioni questo è il fatto che molte funzioni di primo
piano, fondamentali per il funzionamento degli Enti stesi, sono svolte da personale con altissime qualifiche che talvolta ricopre anche cariche direzionali e che però gode di
contratti di parasubordinazione quando non addirittura di somministrazione. Invece di fannulloni, si dovrebbe parlare del modo in cui le amministrazioni dilapidano il proprio patrimonio di
competenze e professionalità riservando ai lavoratori condizioni contrattuali assolutamente precarie e producendo un dispendio economico decisamente ingiustificabile».

«Non c’è processo di normalizzazione – prosegue Mariani – che non passi per la regolarizzazione di queste figure. Solo per fare un esempio, l’Agenzia Sanitaria Pubblica
della Regione Lazio su 166 lavoratori ne ha 165 con contratti co.co.co, così come in molte agenzie regionali i ruoli direzionali sono affidati a lavoratori interinali che
formalmente, dipendono da terzi. In questo senso mettere ordine attraverso il piano triennale per la stabilizzazione programmato nell’ambito dell’ultima finanziaria regionale vuol dire rendere
giustizia ai lavoratori e al tempo stesso razionalizzare una situazione che sfiora il ridicolo. Lunedì prossimo, la Commissione Lavoro, inizierà l’analisi delle
proposte di legge sul tema del Reddito Sociale regionale. È fondamentale non separare il tema delle stabilizzazioni da quello che riguarda la costruzione di un insieme di garanzie
generali nel mercato dl lavoro. Anche su questo tema le indicazioni che arrivano dal governo sono poco promettenti. Da una parte si va verso la contrattazione decentrata che rischia di
individualizzare ulteriormente il rapporto di lavoro e di abbassare ancora di più le capacità negoziali dei lavoratori, dall’altra si promuovono iniziative come la
tessera della povertà che introducono anche in Italia le cosiddette politiche da marciapiede, con un forte carattere assistenziale e incapaci di contrastare realmente il problema
della precarietà».

«La proposta di legge sul Reddito sociale nella Regione Lazio – conclude Mariani – ha invece il merito di affrontare il problema attraverso un forte collegamento alle condizioni
lavorative che sono all’origine della precarietà, facendo sì che i precari stessi abbiano maggiore autonomia e siano essi stessi in grado di ricollocarsi nel mercato
del lavoro. Su queste basi ci apprestiamo a dare battaglia nel Consiglio regionale e al Governo nazionale: per stabilizzazioni e reddito sociale non c’è più un minuto
da perdere».

Peppe Mariani

Presidente della Commissione Lavoro, Pari Opportunità, Politiche Giovanili e Politiche Sociali

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