Le novità della Provincia Biellese su istruzione, formazione e occupazione
4 Ottobre 2007
Biella, 3 Ottobre 2007 – Due ottime novità sulla lotta della Provincia contro la dispersione scolastica: un finanziamento di 423 mila euro per il nuovo Piano di Orientamento e il
primato regionale per l’efficacia degli interventi, con oltre 3000 tra ragazzi e loro familiari coinvolti.
Quest’ultimo è il risultato di una ricerca curata dalla Regione e dall’agenzia Piemonte Lavoro sulla prevenzione dell’abbandono presentata nei giorni scorsi.
In continuità con il passato, il Piano copre le iniziative dei prossimi 3 anni: la novità più rilevante è l’innalzamento dell’età del target a cui ci si
rivolge, allargato anche ai giovani “over 18”, che potranno rivolgersi all’Orientagiovani per informazioni sui percorsi post qualifica e post diploma.
«Sono molto soddisfatta dei nostri risultati – dichiara l’assessore alla formazione Marisa Lucano – poiché l’attività di orientamento è il primo passo per contenere
la dispersione che, non dimentichiamolo, è ancora elevatissima sul nostro territorio. Siamo comunque consapevoli del faticoso lavoro che ancora ci attende perché solo realizzando
un sistema educativo che favorisca il dialogo tra diversi soggetti e trovi soluzioni congiunte, potremo permettere a tutti i ragazzi di portare a termine un percorso all’interno della scuola e
della formazione che non dia solo un titolo ma offra competenze e strumenti per affrontare la vita in modo critico e analitico».
L’impegno a livello nazione ed europeo di innalzare l’obbligo di istruzione sino ai 16 anni e al raggiungimento entro i 18 anni di almeno una qualifica, è legato alla convinzione che
bisogna alzare il livello di formazione dei giovani per assicurare loro un futuro soddisfacente.
Ma per continuare con successo un percorso formativo è necessario saper fare delle “buone” scelte. Una terapia che funziona contro gli abbandoni e la fuga dalla scuola sono le
attività di orientamento che nel corso degli ultimi anni hanno portato ad un abbattimento dal 28 al 21,4 per cento della dispersione scolastica in Piemonte.
«Nonostante i pochi finanziamenti ricevuti – continua Lucano – siamo riusciti a sviluppare una mole di lavoro notevole ottimizzando le risorse. Questo grazie anche alla collaborazione
avviata sul territorio con le scuole e l’ufficio scolastico provinciale. L’attenzione va ora posta sulla qualità degli interventi di orientamento realizzati con metodologie appropriate,
sulla base di contenuti condivisi e assicurando continuità e organizzazione».
Alla Provincia spetta un ruolo di coordinamento sul territorio coinvolgendo, oltre alla scuola, altri soggetti come i servizi sociali e le associazioni di volontariato per realizzare una sorta
di tutoraggio e sostenere i ragazzi nel loro percorso scolastico e formativo.