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Sardegna: indetta la Conferenza pubblica sulla scuola

By Redazione

Cagliari, 1 Ottobre 2007 – L’assessorato regionale della Pubblica istruzione organizza, come preannunciato, lunedì 8 ottobre alla Fiera campionaria di Cagliari, dalle 9:00 alle
19:00, la «Conferenza pubblica per la scuola – Culture, scuole, persone».

Un’occasione per riflettere – congiuntamente con la Direzione regionale del ministero della Pubblica istruzione, le istituzioni scolastiche, Comuni e Province, organizzazioni sindacali,
imprese, associazioni professionali e dei genitori e studenti della Sardegna – sulle strategie di intervento per affermare il pieno diritto all’istruzione e al successo formativo.

La formazione delle cittadine e dei cittadini della Sardegna è tema centrale nelle politiche regionali. Con la Conferenza, infatti, la Regione concretizza l’impegno a prendersi cura del
settore dell’istruzione e della formazione, e rilancia la relazione con tutti i soggetti interessati, riportando all’ordine del giorno il confronto tra scuola e società, consapevole che
da un sistema scolastico strutturato e capace di dare risposte dipende la crescita culturale, economica e sociale dell’Isola.

Prima di definire puntualmente i contenuti operativi del Piano triennale per l’istruzione, la Regione chiama dunque al confronto gli attori del sistema scolastico – ovvero docenti, operatori ed
Enti Locali – al fine di elaborare insieme offerte formative il cui ruolo sia determinante nelle strategie territoriali. La Conferenza intende anche dare un contributo alla proposta di legge
attualmente al vaglio del Consiglio Regionale sull’istruzione e la formazione.

I lavori si svolgeranno secondo la metodologia – ben nota agli operatori della scuola – della ricerca-azione, che consiste nell’attivazione di «focus group» di approfondimento su
cinque grandi temi: «I luoghi della scuola», ovvero strutture architettoniche ma anche relazioni simboliche e reti virtuali, deputate ad accogliere studenti e docenti nella maniera
più aperta e funzionale possibile; «I tempi della scuola», nel segno della formazione continuativa e sull’ipotesi del college e del tempo pieno, con il coinvolgimento delle
famiglie, per perseguire il miglioramento delle rese e lo sviluppo delle potenzialità; «Le età della vita», per sottolineare che a momenti diversi dell’esistenza, come
l’età dell’adolescenza e quella senile, corrispondono conoscenze e capacità di ricezione differenti, cui la didattica deve conformarsi; «Mobilità e
pendolarismo», fenomeni di assoluta attualità rispetto ai quali è opportuno incentivare servizi appropriati e una politica di cooperazione con gli enti territoriali, ma
anche rivalutare le potenzialità del «muoversi» tra territori; «Integrazioni dell’offerta formativa», mirante a promuovere capacità ulteriori di
apprendimento e di socialità, con investimenti che interessano anche lo sviluppo professionale dei docenti e di ulteriori operatori.

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