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La musicoterapia fa bene alla vigna e al vino

La musicoterapia fa bene alla vigna e al vino

By Redazione

 

A 5 km da Montalcino, patria del vino che ha reso celebre l’Italia in tutto il mondo, si sviluppa il Paradiso di Frassina.

Il complesso, costituito dal nucleo abitativo originale, dalle vecchie cantine e dispense, dalle porcilaie e dai rimessaggi, sorge sulle dolci colline senesi e guarda il meraviglioso
paesaggio puntellato di vigne e campi coltivati a girasoli e grano.

Il Paradiso di Frassina è tornato al suo antico splendore per opera di Giancarlo Cignozzi che, grazie all’esperienza ed all’amore per questa parte di terra toscana,
ha saputo ricostruire e riadibire a nuova produzione vinicola le vecchie cantine e i rimessaggi, dedicando l’originale nucleo abitativo all’ospitalità di coloro che
vogliono godere della bellezza e dell’amenità della Toscana.

Ma il Paradiso di Frassina riserva altre grandi sorprese: qui la produzione delle vigne è favorita ed allietata dalla migliore musica classica.

Come può la musicoterapia abbinarsi alla nascita del vino?

Per soddisfare la nostra curiosità, abbiamo fatto qualche domanda al signor Cignozzi, che ci ha raccontato il successo di un’intuizione e l’aiuto che può
venire dalla tecnologia anche nel rispetto della tradizione.

Signor Cignozzi, com’è nata la sua idea?
Diciamo che l’applicazione della musicoterapia ai vigneti è frutto di un’intuizione e di un esperimento. Iniziai il restauro del podere del Paradiso di Frassina nel
1999 e, riflettendo su quali elementi potevano favorire il benessere e la crescita dei vigneti, mi venne in mente la musica, che avrebbe comunque allietato la mia vita e impreziosito
l’ambiente.
L’esperimento ebbe un’eco così forte da richiamare l’attenzione non solo del mondo enologico, ma anche dei ricercatori della Facoltà di Agraria
dell’Università di Firenze, con cui si è avviato un rapporto di collaborazione.

Di che tipo di collaborazione si tratta?
Si tratta di studi effettuati sia tra i filari che in laboratorio per comprendere ed analizzare gli effetti positivi delle onde sonore sull’apparato radicale , foliare e floreale
delle viti.

I risultati?
In questo momento, la nostra attenzione è dedicata agli effetti repulsivi che le onde sonore esercitano su parassiti e predatori dell’uva. Stiamo aprendo forse una nuova
prospettiva alla biodinamica? E’ possibile.

Effetti collaterali dell’esperimento?
Nessuno. Al contrario, la musica allieta la vita e l’ambiente: far vivere i vigneti con la musica è uno stupendo modo di coniugare poesia e ricerca!

Che ruolo ha la più prestigiosa azienda del settore audio, Bose, in tutto questo?
Bose è lo sponsor tecnologico del progetto. I ricercatori dell’università di Firenze hanno analizzato il migliore posizionamento per i 48 diffusori Bose
all’interno di un ettaro di vigneto in modo da creare zone di alta, media e bassa intensità sonora.

E’ il vigneto di Mozart?
Sì, esattamente. E’ qui che l’opera omnia di Mozart rivive in tutta la sua grandiosità: 60 ore di musica vengono diffuse tra i filari 24 ore al giorno ed i
ricercatori monitorano costantemente gli effetti del suono sulle vigne, per comprendere i vantaggi che Mozart può esercitare sulla produzione.
Posso dire con orgoglio che si tratta del vigneto più coccolato del mondo e qui, a partire dalla vendemmia 2008, vedrà la luce il primo Brunello interamente cresciuto tra
le armonie di Mozart!

Per informazioni, alparadiso@tiscalinet.it

 

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