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Intervista ad Amilcare Pambuffetti, Presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco

Intervista ad Amilcare Pambuffetti, Presidente del Consorzio Tutela Vini Montefalco

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Lo scorso 22 giugno l’assemblea dei soci che ha eletto il nuovo Consiglio di amministrazione del Consorzio Tutela Vini Montefalco ha deciso di confermare Amilcare Pambuffetti alla presidenza. Una dimostrazione di fiducia importante che testimonia la bontà del lavoro svolto dall’imprenditore umbro durante il suo primo mandato.

Presidente Pambuffetti, quali sono le azioni che hanno caratterizzato questi primi tre anni di presidenza del Consorzio?

Abbiamo puntato soprattutto all’internazionalizzazione delle nostre denominazioni rivolgendoci con decisione e progetti dedicati a mercati strategici come quello americano, canadese, tedesco e inglese. Il successo del nostro “Grand Tour” negli Stati Uniti e in Canada, la partecipazione al “ProWein” e al “The Definitive Italian Wine Tasting”, o il premio “Eccellenza Umbria” ricevuto lo scorso maggio nel decennale di “Vini nel Mondo”, ci fanno capire che la strada intrapresa è quella giusta e ci motivano ad andare avanti con ancora più convinzione. Magari puntando a mercati che possano diventare altrettanto centrali per la promozione dell’eccellenza vinicola umbra.

C’è qualche segreto dietro al successo del suo primo mandato?

C’è sicuramente un elemento che ha portato il Consorzio Tutela Vini Montefalco ad ottenere risultati importanti, ma non è affatto un segreto, ovvero la volontà assoluta di tutti gli imprenditori che fanno parte di questa grande famiglia di lavorare insieme verso una prospettiva comune di crescita. In altre parole: l’unione fa la forza.

Contestualmente alla sua conferma come Presidente, il Consiglio di Amministrazione ha approvato importanti modifiche al disciplinare su norme di imbottigliamento e uvaggi. Ci può spiegare di cosa si tratta?

In sostanza insieme alle operazioni di vinificazione e invecchiamento obbligatorio, anche l’imbottigliamento dei vini a denominazione di origine controllata “Montefalco” dovrà essere effettuata nell’ambito territoriale del Comune di Montefalco e in parte dei comuni di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano dell’Umbria. Mentre la composizione degli uvaggi del Montefalco DOC passa da tre a due uvaggi, prevedendo la possibilità di non utilizzare un terzo vitigno in favore del solo utilizzo in prevalenza di Sangiovese e in misura minore di Sagrantino per rafforzarne struttura e intensità.

A che cosa è dovuta questa scelta?

Lo scopo di questo intervento è dare una maggiore connotazione ai vini di Montefalco, la cui unicità è legata a doppio nodo al nostro territorio, un valore da difendere, per salvaguardarne qualità e reputazione, garantirne l’origine e assicurare l’efficacia dei relativi controlli.

L’altra grande novità è l’introduzione del Grechetto tra i vini di Montefalco

Abbiamo ritenuto fosse arrivato il momento, dato che si tratta della varietà bianca autoctona più diffusa dell’Umbria. Sarà ottenuto dalle uve provenienti dai vigneti composti prevalentemente dal vitigno “Grechetto” (maggiore dell’ 85%) e da uve a bacca bianca, non aromatiche, da altri vitigni idonei alla coltivazione nell’ambito della nostra Regione.

In conclusione, ci può anticipare i prossimi eventi che vedranno protagonista il Consorzio Tutela Vini Montefalco?

Innanzitutto il prossimo 10 agosto, come ogni anno, c’è “Sagrantino sotto le stelle”, una serata in cui turisti e appassionati potranno degustare il Sagrantino Montefalco DOCG e il Montefalco Rosso DOC, e celebrare la notte di San Lorenzo nel suggestivo scenario montefalchese. A settembre sarà, invece, la volta della trentaseiesima edizione di Enologica, evento di punta sia per il Consorzio sia per il Comune di Montefalco. Infine, il Consorzio sarà presente con degustazioni dedicate all’Expo, appuntamento immancabile per chi, come noi, basa la propria produzione su qualità e sostenibilità.

Chiara Danielli
Redazione Newsfood.com

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