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Influenza suina: dall’ Inghilterra allarme gravidanza. Ma i medici italiani smentiscono

By Redazione

Tutto è iniziato dalle dichiarazioni del National Chilbirth Trust (Nct), il maggior organismo britannico di assistenza a donne in gravidanza e neonati.

Esso consiglia di “rimandare per il momento la gravidanza, là dove possibile, fino al superamento dell’allarme pandemia da nuova influenza” in
quanto “Rinviare una gravidanza possa ridurre il rischio di contrarre il virus o la gravità dei suoi effetti.

Sebbene in molti casi la nuova influenza si può manifestare in forma molto leggera, in rare circostanze la presenza di sintomi gravi potrebbe portare a complicazioni nella gestazione
o alla nascita”.

Tali preoccupazioni sono condivise anche dall’ agenzia nazionale per la protezione sanitaria (Health protection agency, Hpa), che ha incluso i bambini sotto i 5 anni tra i soggetti più
vulnerabili, mentre il Royal College of Midwives (l’ organizzazione delle ostetriche) consiglia alle donne in attesa di evitare luoghi affollati e di sottoporsi a trattamenti antivirali, se
autorizzati dal medico.

Alcuni medici non condividono queste precauzioni, definendole eccessive.

Il direttore del Royal college of general practitioners (sorta di ordine dei medici) ha bocciato tali misure anti influenza suina, definendole “Allarmismo eccessivo del Nct”.

Di fronte a pareri discordi tra gli specialisti, il Governo di Londra ha puntato sulla via di mezzo.I

l National Health Service (Nhs, sistema sanitario nazionale) ha suggerito “Di di pianificare con attenzione una gravidanza, ma non suggeriamo alle donne di rimandare un concepimento
perché, comunque, le donne in gravidanza sono sempre più vulnerabili a qualsiasi tipo di influenza.

E’ invece importante che quelle con preesistenti problemi di salute consultino il proprio medico, come dovrebbero comunque fare, prima di decidere di restare incinta”.

Tali allarmi riguardo effetti devastanti del virus H1N1 sulle donne gravide non sono condivise dai medici italiani che le definiscono “inutile allarmismo”ed “estremizzazione
inquietante”
.

Tra i più critici il dottor Fabrizio Pregliasco, esperto di virus influenzali dell’università degli studi di Milano: “Anche l’influenza stagionale, cui tutti sono abituati,
presenta un rischio durante la gravidanza e non ho mai sentito che calino le nascite durante l’inverno.

La nuova influenza, a parte la maggiore diffusività, non lascia intendere caratteristiche peggiori di quella a cui siamo abituati. Non capisco gli inglesi”.

Il dotto Pregliasco fa notare come durante una gravidanza i rischi legati all’ influenza sono problemi cardiaci e respiratori per la madre; se questo succede, per il nascituro non vi sono
pericoli particolari.

Sono stati osservati rari casi neurologici, in altri casi un rallentamento dell’accrescimento,  in altri il partio distocico (che richiede, per essere portato a termine, interventi
artificiali come il cesareo o la ventosa).

Se esiste un qualche tipo d’ incertezza, è sul rapporto tra vaccino e gravidanza.

Su tal argomento, ecco il parere di Pregliasco: “Meglio evitare durante i primi tre mesi di gravidanza, non fosse altro per non attribuire al vaccino un eventuale aborto spontaneo”.

Sui farmaci, invece, non vi sono test sui bambini e in gravidanza.

In questo caso, afferma il virologo, “Sarà il medico curante a decidere in base al rischio beneficio. Se c’è una “fragilità” a causa di altre patologie, allora forse
è conveniente usare i farmaci: i benefici supererebbero i rischi”.

Matteo Clerici

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