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Il Salame Prealpino alla conquista di Bruxelles

Il Salame Prealpino alla conquista di Bruxelles

By Redazione

Un “poker d’assi” d’eccezione ha presentato ufficialmente il nuovo marchio che identificherà il Salame Prealpino Varesino Igp: gli assessori all’Agricoltura regionale e provinciale
Luca Daniel Ferrazzi e Bruno Specchiarelli, il sindaco di Varese Attilio Fontana e il presidente del Consorzio Salame Prealpino Varesino, Andrea Minoli, hanno infatti aperto la conferenza stampa
che ha illustrato le varie fasi del percorso, iniziato più di cinque anni fa, per ottenere da parte di Regione Lombardia questa importante conferma.

Ma a festeggiare sono intervenuti in tanti, soprattutto quelli che furono tra i primi a credere nel prodotto, quali Maurizio Venegoni, primo presidente del Consorzio, Franco Turri, ai tempi in
forza al Dipartimento veterinario dell’Asl, Ignazio Bonacina, ex direttore di Coldiretti, e tra le nuove leve Cristian Delmolino, vice presidente del Consorzio.

È stato Luca Ferrazzi ad aprire la conferenza, sottolineando l’importanza dell’evento per il nostro territorio e augurando che il Ministero delle Politiche Agricole, al quale è
stata inoltrata tutta la documentazione, possa dare corso all’istruttoria presso l’Unione Europea in tempi brevi. «L’iter per ottenere queste certificazioni è divenuto più
lungo e complesso – ha spiegato l’assessore regionale – per questo motivo posso solo complimentarmi per la tenacia con la quale il Consorzio ha perseguito questo obiettivo. Ma anche gli uffici
regionali non sono stati da meno in questi lunghi mesi di lavoro per completare la documentazione necessaria».  

«Questo è un momento importante sia per i produttori, sia per i trasformatori del Consorzio Salame Prealpino, ed il mio grazie va proprio a loro, a quei diciotto soci che lo hanno
costituito e che hanno continuato il percorso con determinazione – è il commento di Bruno Specchiarelli. Le certificazioni costituiscono un fiore all’occhiello per i nostri prodotti
tipici, in grado di dare lustro anche a tutte le altre eccellenze del nostro territorio».

Emblematica, la citazione di Maurizio Venegoni: «La ricerca di quelle peculiarità del prodotto che costituissero la base per sottoscrivere un documento comune, è stata una
delle prime problematiche affrontate. Oltre agli ingredienti, le erbe aromatiche, il vino, l’ambiente stesso identifica e rende unico il nostro prodotto: “La presenza pressoché costante di
venti, che spirano in prevalenza da Nord, apprezzabilmente arricchiti dalle erbe aromatiche e dalle bacche odorose che crescono spontanee ovunque sulle Prealpi e a ridosso dei laghi, ricopre un
ruolo fondamentale per lo sviluppo di gusti e di profumi inconfondibili durante la maturazione delle carni”. Questo è stato l’elemento che ha consentito la determinazione del profilo
microbiologico del Salame Prealpino Varesino, comune a tutti i produttori, da parte dell’Istituto Zooprofilattico di Binago».

Le difficoltà iniziali sono evocate anche da Franco Turri, che ha seguito da vicino le lunghe e complicate analisi per arrivare a creare il profilo microbiologico del prodotto. «I
controlli, le analisi e gli sforzi dei produttori erano anche finalizzati al raggiungimento di una sicurezza alimentare – spiega Franco Turri – che ha reso il nostro salame commestibile anche per
i celiaci e per i soggetti allergici al latte e derivati». «L’agricoltura della nostra provincia ha rischiato di morire, dobbiamo quindi ringraziare ogni volta che qualche “eroe”
riesce a conseguire obiettivi come questo» è stata la conclusione del sindaco Attilio Fontana.

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