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Il ristorante Alce Nero Berberè a Expo Milano 2015

Il ristorante Alce Nero Berberè a Expo Milano 2015

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Bologna – Dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 Alce Nero, marchio di oltre mille agricoltori e apicoltori biologici, in Italia e nel mondo, impegnati nel produrre cibi sani e frutto di un’agricoltura che rispetta la terra, e Berberè, la giovane società dei fratelli Aloe che ha rivoluzionato il concetto della pizza, presentano al pubblico di Expo Milano 2015 un innovativo format di ristorazione: il ristorante Alce Nero Berberè, situato nel Padiglione del Biologico, nel cuore del Parco della Biodiversità. Due gli chef che si sono impegnati a creare l’identità di questo luogo: Matteo Aloe, cofondatore di Berberè insieme al fratello Salvatore, e Simone Salvini, tra i massimi chef di cucina vegetariana in Italia.

Il calendario dei raccolti è il leitmotiv che attraversa le giornate e attorno a cui si organizza e si esprime il menù composto da pizze artigianali a lievitazione naturale e proposte food a base di cereali. A giugno la frutta, a luglio il grano, ad agosto il gusto pieno del pomodoro, a settembre l’aroma e la delicatezza del riso e, infine, l’olio, simbolo del Mediterraneo.

Per offrire a visitatrici e visitatori un’esperienza piacevole si è scelto di utilizzare sia per le pizze che per la proposta gastronomica solo ingredienti biologici e vegetariani, combinati in ricette semplici che esaltano le caratteristiche organolettiche delle materie prime. Attraverso proposte economiche e di facile fruizione il pubblico di Expo potrà concedersi una pausa rilassante per il pranzo o una cena in un’atmosfera gradevole. Chi, invece, desidera un pasto gustoso da asporto può scegliere il picnic box, quattro pietanze da consumare all’interno dell’area lounge o da portare con sé lungo il cammino di esplorazione di Expo.

Nel menù 5 pizze vegetariane di cui una dedicata al tema del mese. Una delle caratteristiche principali della pizza Berberè è la sostituzione della lievitazione con la maturazione naturale: non viene impiegato lievito chimico ma la pasta madre viva, ottenuta dalla fermentazione naturale a temperatura ambiente della farina attraverso gli zuccheri della frutta. La qualità dell’impasto base ricavato da pasta madre e farine semi integrali garantisce una altissima digeribilità e un gusto inconfondibile, mentre la selezione e la miscela di farine diverse dal grano (farro, enkir, kamut) rappresentano valide alternative dal punto di vista organolettico. La pizza Berberè è quindi più leggera, più sana e più buona.

E per ottimizzare la digeribilità della pizza, gli chef di Berberè hanno sperimentato con successo un inedito metodo di fermentazione totalmente privo di lievito, basato sul processo fisico di idrolisi degli amidi. Per il topping si è scelta la semplicità di materie prime che rappresentano le eccellenze regionali, selezionate attraverso un accurato lavoro di ricerca, come il Pomodoro di Torre Guaceto, il Fiordilatte della Puglia e la Bufala di Caserta. La qualità della pizza Berberè è stata riconosciuta anche dalle migliori guide italiane come Pizzerie d’Italia (ed. Gambero Rosso), Identità Golose (ed Mondadori), Ristoranti d’Italia (ed. Gruppo Espresso), Foodies (ed. Gambero Rosso). I prezzi delle pizze variano da 7 ad un massimo di 10 euro.

I piatti del giorno sono a base di cereali: grande spazio viene dato a orzo, farro e miglio, in abbinamento a legumi, frutta e ortaggi di stagione. La frutta secca, in particolare mandorle e anacardi, è utilizzata per mantecare il riso e i primi piatti, conferendo così sapore in modo sano.

“Abbiamo portato una cucina vegetale e fresca, in sintonia con i contenuti proposti da Expo. Ogni giorno cambiamo le nostre proposte che spesso sono influenzate dalle cucine dei padiglioni presenti” commenta lo chef Simone Salvini.

Aggiunge lo chef Matteo Aloe: “In Expo siamo i pochi ad aver portato una cucina artigianale, accessibile e buona. Non è facile centrare il tema “Nutrire il pianeta energia per la vita”. Noi proponiamo questa via fatta di maestranze sapienti che rispettano il cibo dai campi alla cucina, salvaguardando il bello e il buono per il futuro”.

Il Padiglione del Biologico e del Naturale, all’interno del Parco della Biodiversità, è aperto 7 giorni su 7 dalle 10.00 alle ore 22.00.

Come per i precedenti 3 locali Berberè, vista, anche design e comunicazione giocano un ruolo importante nel la centralità dell’artigianalità nella filosofia del progetto: l’allestimento e la comunicazione interna del locale sono stati curati dall’agenzia Comunicattive di Bologna (www.comunicattive.it) mentre il progetto architettonico è dell’Architetto Giambattista Ghersi dello Studio Rizoma Architetture (www.rizoma.me) che ha realizzato un progetto con sofisticate tecniche di design parametrico e con strutture leggere, facilmente trasportabili e riutilizzabili.

Alce Nero Berberè

La partnership fra Alce Nero, il marchio leader del biologico in Italia e Berberè, la giovane società bolognese dei fratelli Aloe che ha rivoluzionato il concetto della pizza, avviata nel 2013 con l’apertura del locale Alce Nero – Berberè a Bologna, si è consolida a maggio 2015 con l’ingresso di Alce Nero nella società Berberè Srl attraverso l’acquisizione della quota del 49% della società.

Le due realtà, unite dalla comune filosofia alimentare, proseguono il loro cammino verso la definizione di un nuovo concetto di ristorazione: il biologico come scelta “radicale”, l’artigianalità come filo conduttore nel processo che va dal campo alla tavola, la proposta di cibi buoni e nutrizionalmente equilibrati, che fanno bene alla salute, il connubio tra accessibilità e cibo vero. Il tutto sotto il segno di un’imprenditorialità consapevole, progettuale, in grado di mantenere un’azienda sana, sotto tutti i punti di vista, producendo cibo per rendere felici tutti gli attori che partecipano al processo, dai fruitori finali a chi produce le materie prime, dagli artigiani in cucina a chi serve in sala.

La creazione di questo nuovo progetto nasce quindi dal rafforzamento del rapporto diretto fra “artigiani della cucina” e produttori agricoli, nel rispetto del lavoro delle persone in esso coinvolte e con la volontà di creare un prezzo giusto in primis per la terra, perché la rispetta e la conserva per le generazioni future; ma anche per coloro che producono e trasformano le materie prime; per chi quel piatto lo prepara e lo serve.

https://expo.alceneroberbere.it/

Chiara Danielli
Redazione Newsfood.com

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