Il ricordo di Papa Ratzinger Benedetto XVI tratto da “Giovanissima e Immensa” di Achille Colombo Clerici – Edizione 2020-

28 Dicembre 2022
Papa Ratzinger Benedetto XVI nel libro scritto nel 2020 “Giovanissima e Immensa”, di Achille Colombo Clerici
Dal volume “Giovanissima e Immensa:” pubblicato nel 2020 – di Achille Colombo Clerici, il ricordo di Papa Ratzinger Benedetto XVI
Milano, 28 dicembre 2022
Per Natale ho ricevuto un librino dall’emerito Papa Benedetto XVI:
le Omelie di Pentling pronunciate negli anni Ottanta e Novanta.
«Nel Vangelo – scrive Papa Ratzinger – c’è un uomo che vorrebbe tanto sapere quale sarà l’esito ultimo della storia.
Chiede a Gesù se saranno pochi o
molti quelli che alla fine si salveranno. La risposta è a un tempo rimprovero
e incoraggiamento. “Sforzatevi”. Significa che a noi non compete chiederci
come la storia andrà a finire; che non dobbiamo cercare di ergerci noi stessi
a giudice universale, come a voler guardare le carte di Dio per tentare di
comprendere la logica di questo mondo e della nostra stessa vita. Ogni volta
che facciamo questo, ogni volta che pretendiamo di risolvere e dare noi
un giudizio sull’insieme della storia e della nostra vita, ci smarriamo. Gli
uomini che vogliono fare questo finiscono per vivere nell’amarezza, nell’ira
e persino nell’inimicizia verso Dio, e questo perché è proprio vero che dalla
piccola e parziale prospettiva della nostra vita non possiamo vedere e capire
il tutto. È quello che Dio ha detto a Giobbe: “Smettila di voler essere tu
stesso il giudice universale! Così facendo ti smarrirai solamente”. Quando
cominciamo a voler dire a Dio se doveva permettere Auschwitz oppure no,
se sia giusto in questo o in quello, scegliamo una prospettiva che non conosciamo
e alla fine non possiamo che essere scontenti e confusi. Il compito
che ci è dato è un altro: non elucubrare, ma vivere! Questa è la risposta di
Gesù: vivere nella fiducia, vale a dire portare la nostra vita di fronte a lui
e, fin dove ci è possibile, aiutare gli altri a portare la loro, così come essi
aiutano noi a portare la nostra. E, conformemente alla Lettura che abbiamo
appena ascoltato, riconoscere proprio in quello che di più incomprensibile
ci accade che egli ci tratta da figli e figlie, che proprio in ciò che non comprendiamo
egli è colui che ci ama.»