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Il futuro dei Confidi nell'era di Basilea 2

By Redazione

Bari, 4 Dicembre 2007 – Che ne sarà dei Confidi da gennaio 2008, con l’avvento degli Accordi di Basilea 2? Se ne è parlato stamani alla Camera di Commercio di Bari, nel
convegno “Il Ruolo dei Confidi con l’avvento di Basilea 2”, organizzato dall’Abi in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari e l’ente camerale barese.

Con l’entrata in vigore degli accordi di Basilea 2 cambierà difatti non solo il rapporto fra banche e imprese ma anche quello fra le banche ed i Consorzi di Garanzia Fidi. Per un
prestito ad un’impresa più rischiosa la banca dovrà accantonare più capitale; per un prestito ad un’impresa più affidabile e meno rischiosa la banca potrà
accantonare una quota di capitale minore. I Confidi continueranno ad avere un importante ruolo nel facilitare l’accesso al credito delle piccole e medie imprese, accompagnandole nell’adozione
degli strumenti necessari ad accrescere il tasso di trasparenza finanziaria e prestando idonee garanzie.

“Bisogna quindi – ha dichiarato nei saluti di apertura il presidente della Camera di Commercio di Bari, Luigi Farace – focalizzare l’attenzione sull’importanza e sulle caratteristiche delle
garanzie prestate dai Confidi, affinché continuino ad essere strumenti validi di mitigazione del rischio di credito”.
Con Basilea 2, pertanto, si delinea per i Confidi un ruolo di advisor delle banche nel processo di classificazione delle imprese, detenendo informazioni rilevanti anche sul piano qualitativo
oltre che su quello quantitativo.
“Un futuro piuttosto ricco di opportunità – ha affermato il vice presidente della Camera di Commercio, Antonio Laforgia – nella misura in cui si darà ulteriore spinta
all’aggregazione. Va preservato il contatto con il territorio, i valori di mutualità e solidarietà, irrinunciabili, per rendere attuale ed efficace il ruolo dei Confidi nella
realtà evolutiva delle piccole imprese”.

Ma qual è l’attuale situazione dei Confidi in Puglia, anche alla luce della nuova disciplina normativa che ne regola l’attività? Lo diranno presto i risultati di un’indagine
commissionata dalla Camera di Commercio di Bari al Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università barese. “Dalle prime rilevazioni – ha anticipato il direttore del dipartimento,
Prof. Giovanni Ferri – è emersa la scarsa consapevolezza delle trasformazioni in atto, che rischia di marginalizzare i Confidi meno consapevoli e che può avere conseguenze
importanti sul piano dell’accesso al credito delle imprese meno trasparenti ma anche sugli imprenditori più meritevoli. Azioni mirate alla maggiore informazione e consapevolezza sono
quindi necessarie. È altresì necessario che a condurle siano gli attori che maggiormente godono della fiducia dei Confidi e maggiormente hanno interesse alla loro
continuità e salute, ovvero le Associazioni di categoria. In questo quadro, le politiche regionali possono, a loro volta, svolgere un ruolo prezioso. Esse dovrebbero puntare ad aumentare
l’informazione ed incentivare l’aggregazione rifiutando un approccio eccessivamente dirigistico ma cercando di indirizzare gli operatori naturalmente verso assetti più compatibili con il
contesto regolatorio e di mercato che sta emergendo”.

Posizione condivisa anche da Riccardo Sora, presidente dell’Abi Puglia “va favorito un percorso di aggregazione e rafforzamento dei Confidi locali, con l’obiettivo di incentivare ed agevolare
l’accesso al credito per le Pmi in vista della prossima applicazione di Basilea2 con cui le imprese potranno toccare con mano i vantaggi di un più alto livello di trasparenza nella
qualità delle informazioni e quindi una più efficace erogazione del credito a beneficio dello sviluppo del territorio”.

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