I prodotti della filiera corta irrompono nella città

24 Novembre 2009
“Un punto in cui il territorio si apre alla città”, nella fisionomia e nei tratti del volterrano, che si delineano anche attraverso il cibo come elemento “identitario di cultura”:
così il Sindaco Marco Buselli descrive il ruolo fondamentale del primo spaccio dedicato interamente alla presentazione e vendita dei prodotti agroalimentari, dalla ricchezza di aziende
della filiera corta, presenti nel comprensorio territoriale di Volterra, inaugurato sabato 31 Ottobre 2009, dalle ore 16, nell’allestimento stabile in via San Lino 2, a pochi metri dalle
suggestioni storiche di Piazza dei Priori.
All’inaugurazione oltre al Sindaco, l’assessore alle attività produttive e le autorità del territorio – presenziava in rappresentanza della Direzione Generale Sviluppo Economico
della Regione Toscana la dottoressa Laura Bartolini – in pieno clima di Halloween e con una performance degli sbandieratori, ovviamente non poteva mancare in concomitanza con i festeggiamenti
una degustazione diretta dei prodotti, con un ricco stand allestito nello slargo esterno di fronte al nuovo emporio.
“Crediamo nella valorizzazione del territorio, alle iniziative ed idee rivolte ad i nostri produttori”, conferma poi con solare entusiasmo l’Assessore alle Attività Produttive Graziano
Gazzarri, che prevede il sostegno al settore agricolo ed agroalimentare, in una realtà intrinsecamente dotata di grande varietà e ricchezza. Ed aggiunge che questo, per
l’Amministrazione, rappresenta il primo passo nel comparto delle politiche agricole ed alimentari, del programma generale che prevede già, entro breve, l’attivazione di “un mattatoio
intercomunale”, un progetto già a buon punto e concretizzabile, anche sotto l’aspetto economico. Nei prossimi mesi, sarà implementato inoltre, sulla stessa scia di iniziative,
anche un piano del commercio centrato sul prodotto tipico del tartufo e sull’importanza crescente della sua valorizzazione.
Il nuovo farmer market cittadino, che prevede in maniera stabile la “commercializzazione di prodotti agricoli locali di qualità con tracciabilità certificata”, è frutto
dell’iniziativa dell’Amministrazione Comunale di Volterra e realizzato grazie al contributo assegnato dalla Regione Toscana a seguito del bando Regionale sulla Filiera Corta, e rappresenta, in
concreto, una iniziativa aperta a tutti i produttori enogastronomici delle aree limitrofe, delineandosi come punto vendita condiviso da più aziende.
Ventinove produttori già presenti, alla prima apertura di “Emporio del Gusto – filiera corta agroalimentare”, iniziativa che prende le mosse da “Volterra Marcato & Gusto”, il mercato
mensile in piazza della Pescheria, e da “Arte&Cibo” presso il museo etrusco Guarnacci, dalla delibera regionale che prevede la “finalità pubblica del contenimento del caro prezzi dei
prodotti agricoli alimentari e lo scopo sociale di facilitare l’accesso dei consumatori ai prodotti toscani”. Sono i “chilometri zero”, dalla terra alla tavola, che si concretizzano in
controtendenza ai parametri strutturali stessi dell’economia globalizzata.
Dice la coordinatrice del comitato dei produttori della filiera corta Anna Maria Barberini, “la Regione Toscana con il DGR nr ° 335 del 14 maggio 2007 , ha istituito linee di
finanziamento per questi progetti denominati ‘Filiera Corta’ con lo spirito di identificazione di un territorio in base alla riconoscibilità di produzioni locali di qualità
con la finalità che questo possa essere un volano importante per l’economia della Toscana”.
E soprattutto che tutto questo riconosca agli agricoltori un valore equo alle loro produzioni, aumentando le opportunità di offerta dei prodotti locali e di qualità, favorendo la
conoscenza dei prodotti toscani certificati e delle loro caratteristiche, la loro fruizione in zona, anche con lo scopo di ridurre l’impatto ambientale dei trasporti e migliorare il consumo
stagionale dei prodotti, favorire il mantenimento di produzioni localmente importanti, specialmente nei territori più marginali, quali possibili fattori di attrazione. Aumentare, infine
il flusso di turismo “alimentare” verso le zone rurali e i loro mercati e punti vendita, incentivando indirettamente tutte le attività degli altri settori produttivi presenti, favorendo
intese commerciali di filiera tra tutti i soggetti interessati, con il coinvolgimento delle attività esistenti sul territorio, quali ristoranti e punti commerciali.
Ortaggi, vini, salumi, carni di suino, vitello, agnello pomarancino, oli e formaggi, scenografici distributori di cereali, varietà di miele, ecc., in un allestimento “elegante ed
adeguato” che si sganci dal magazzino classico della filiera corta, e delinei un’identità di scambio tra la produzione agricola e la sua presentazione e proposta nel centro della
città, come sottolinea Giacomo Santi, membro attivo del comitato degli agricoltori della filiera corta, “sono due aspetti culturali che si avvicinano, la città antica e le
tradizioni agricole ed alimentari del territorio”. L’apertura dello spaccio, gestito dalle aziende partecipanti, istituite a breve in associazione, con un gruppo di coordinamento ancora
composto dallo stesso Santi, insieme ad Anna Maria Barberini, Giovanni Cannas, Francesca Inghirami, Fabrizio Fabbri e Dino Fiumalbi, rappresenta un’azione portante, nel momento presente.
Giovanni Cannas, uno dei maggiori produttori biologici dell’area di Volterra, proprietario dell’azienda di Lischeto, alla considerazione per cui con il nuovo spaccio “il biologico irrompe nella
città”, e si delinea quasi una tappa storica per certi aspetti, conferma con un moto di spontaneità “era ora!”. E si apre un discorso lungo nel tempo, quello iniziato almeno da
venti anni, quando alcuni produttori si sono impegnati nella proposta di un prodotto più a misura dell’uomo, non legato ai grandi processi di industrializzazione e di distribuzione su
larga scala, nell’idea di un controllo più ravvicinato del consumatore rispetto alle proprietà degli alimenti, al valore nutrizionale ed anche alle radici storiche della terra di
Toscana.
“Questo di oggi” conferma Giovanni Cannas, in riferimento al nuovo negozio di San Lino, “è un primo notevole traguardo” un interfaccia adeguato, nel bell’allestimento sobrio dello spazio
che raccorda “realtà diverse tra loro”, gestito direttamente dalle aziende aderenti, necessariamente coordinate da un gruppo di lavoro, in una “sinergia – anche – di tradizioni”, e a
breve riunite nella veste di associazione. Un face to face voluto e ricercato tra il produttore ed il consumatore, “sempre più attento e consapevole, e stimolante proprio per questo”,
conferma Cannas, affinché “chi vive a Volterra abbia la possibilità di acquistare prodotti di alta qualità, ma a prezzi inferiori”.
Positiva l’apertura di “Emporio del Gusto” anche per il pubblico presente, in un periodo in cui molti negozi cessano l’attività, “quello di oggi” descrive una signora presente
all’inaugurazione, rappresenta, per la città, un segnale di ripresa”.