I fiori in ospedale aiutano i malati

18 Dicembre 2009
Curateli con i fiori. O quasi: se non sostituiscono il lavoro di medici ed infermieri, i fiori in ospedale favoriscono la salute dei malati.
A dirlo, una ricerca del professor Giskin Day e Naiome Carter (dell’Imperial College, Londra) pubblicata dal “British Medical Journal” (BMJ).
Il lavoro di Day e Carter si articola in due sezioni.
Nella prima, i due ricercatori hanno analizzato la letteratura scientifica di genere sull’argomento.
Nella seconda, hanno lavorato sul campo compiendo interviste dirette a pazienti, medici ed infermieri del Royal Brompton Hospital and the Chelsea & Westminster Hospital.
Essi hanno così notato come gli studi sfatassero tutti i pregiudizi su fiori ed ospedali. Se è vero, infatti, che l’acqua dei sottovasi è piena di germi, non è mai
stato provato la loro capacità di provocare infezioni. Inoltre, le piante non rubano ossigeno ai degenti, quindi non sono pericolosi per loro né costringono lo staff medico a
portali fuori la notte.
Al contrario, Day e Carter sostengono come i fiori possono fare molto per il benessere fisico e mentale. Questi infatti combattono il dolore post-operatorio, abbassano la pressione, riducono
ansia e fatica e l’uso di analgesici, migliorano l’umore e favoriscono la convalescenza.
Ciò detto, concludono i due scienziati britannici, ci sono delle regole da rispettare se si decide di portare fiori o piante in ospedale. Bisogna cercare di tutelare il fiore, cambiando
spesso l’acqua. Inoltre, vanno scelti dei mazzi non troppo ingombranti, forniti anche del vaso in cui verranno messi. Infine, vanno evitate specie che spargono polline e che emanano un profumo
troppo forte che può disturbare gli altri ‘abitanti’ del reparto.
Matteo Clerici