Francia: all’asta il vino della “Tour d’Argent”, storico ristorante di Parigi

17 Ottobre 2009
La crisi non rispetta neanche i mostri sacri dell’enologia. La “Tour d’Argent”, storico ristorante situato nel cuore di Parigi ha deciso di mettere in vendita 18.000 delle sue storiche
bottiglie di vino.
Tale asta, una delle più importanti del genere nella storia della Francia, è un’iniziativa dell’attuale proprietario del locale, Andrè Terrail, che ha deciso di rinnovare
l’immagine e le fortune del locale. Nelle sue intenzioni, si manterrà l’antica qualità (magari cercando di riconquistare le stelle Michelin una volta esibite con orgoglio) ma si
cercherà di rendere il ristorante più accessibile, inserendo un menù “popolare” (65 Euro).
In particolare, i soldi dell’asta (secondo le previsioni, circa 1 milione di Euro) verranno usati “Per rinnovare la cantina rinnovare la cantina diminuendo il numero delle bottiglie ma
allargandone la diversità. Perché la vigna si riproduca con vigore bisogna tagliarla”.
E così, tra le cose tagliate, ci sarà la grande cantina sotterranea, al centro di una battaglia enologica al tempo della Seconda Guerra Mondiale.
All’epoca, dopo l’invasione della Francia, i soldati tedeschi si diressero verso il locale, con l’intenzione di completare la loro conquista brindando con i liquori in esso contenuti, sorta di
Santo Graal per gli amanti del vino del Vecchio Mondo. Fu allora che Claude Terrail, proprietario dell’epoca, decise in nome della patria di rischiare il tutto per tutto: con l’aiuto del
maitre murò la cantina principale, circa 900 metri quadrati di vini d’altissima qualità.
Claude avrebbe voluto chiudere anche il ristorante superiore, ma le pressioni della Wermacht lo resero impossibile. Ed allora, la Tour divenne una sorta di centrale di spionaggio, pronta a
trasmettere a Londra i segreti militari, carpiti ad ufficiali inebriati dalle bontà culinarie consumate.
Ma questo è ormai un passato remoto, quasi quanto le visite di Enrico Quarto, che oltre alle belle donne apprezzava molto il locale paté d’airone. Il presente (od il futuro
prossimo) è l’asta dei vini, che sarà curata dal capo sommelier David Ridgway e presenterà un’interessante collezione di bottiglie. A disposizione degli interessati e dei
loro portafogli ci saranno tre vini che datano a prima della rivoluzione, bordeaux che risalgono a vendemmie precedenti la terribile apparizione della fillossera a fine Ottocento, una sorta di
Anno Mille della viticoltura europea: forse più reperti da archeologi che materia da sommelier, dato il sapore particolare. Il pezzo forte sarà però un Griffier, prezzo
base d’asta 2500 euro, il cui ricavato sarà poi devoluto in beneficenza.
In mezzo a tanta nobiltà di vino, ci sono anche i borghesi: il catalogo offre infatti anche bottiglie a 10 Euro.
Matteo Clerici