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Fanghi di Bagnoli, no stoccaggio e trattamento in Toscana

By Redazione

Firenze, 18 Ottobre 2007 – No agli stoccaggi a terra ed al trattamento dei materiali di Bagnoli a Piombino, queste, in sintesi, sono le principali novità contenute nuovo accordo
con la città campana, illustrate ieri sera dal sindaco Gianni Anselmi e dall’assessore regionale all’ambiente Anna Rita Bramerini durante un’affollata assemblea al Verticale di Piombino.

“L’accordo – ha detto il sindaco – si concentra dunque su due opere di grande importanza: il porto e la 398, con una netta distinzione tra la parte a mare, relativa al refluimento dei materiali
di Bagnoli nelle vasche e alla successiva realizzazione delle banchine, e le opere a terra, che comprendono anche la bonifica della aree di Città futura e della realizzazione della 398.
Nulla andrà sotto la strada – ha specificato Anselmi – che sarà realizzata utilizzando il Cic, (materiale inerte risultante dal trattamento dei rifiuti siderurgici) grazie
all’entrata in funzione entro la fine del 2008 dell’impianto Tap”.

La nuova intesa, che vede impegnati in primo piano Ministero dell’Ambiente e Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Toscana, Provincia di Livorno, Comune di Piombino e Autorità
portuale, rappresenta un importante risultato cui si affianca un forte impegno, sottolineato dall’assessore regionale Bramerini, ad allargare i contenuti ad un accordo parallelo che preveda la
risoluzione dei problemi legati alla discarica dei rifiuti industriali Lucchini.

“Su questo aspetto – ha spiegato la Bramerini – è stato coinvolto anche il Ministero dello Sviluppo Economico, che sta valutando le forme per poter dare a siti industriali come quello
Lucchini nuove e più moderne prospettive di sviluppo. In pratica, parallelamente a quello sui materiali di Bagnoli, dovrà essere concordato con Lucchini un accordo specifico che
riguarderà, oltre al trattamento dei materiali stoccati, anche le bonifiche ambientali e un nuovo piano industriale di sviluppo che sia sostenibile anche dal punto di vista ambientale e
sociale”.

I contenuti del nuovo accordo, ancora da definire e formalizzare nei dettagli, sono stati oggetto di un ampio dibattito tra i partecipanti all’assemblea che, nonostante alcuni dissensi comunque
emersi dal ‘Comitato per il no’, ha registrato un generale apprezzamento per il lavoro svolto ed un’apertura di credito importante nei confronti delle istituzioni impegnate nella definizione
dell’intesa.

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