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Energia e class action: il finto nuovo

Energia e class action: il finto nuovo

By Redazione

Parte domani quella che il ministro allo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, ha definito una “piccola rivoluzione nella politica energetica, industriale e dei consumatori”, la cosiddetta legge
sviluppo.

Vediamo due particolari su energia e class action. Energia La nuova strategia energetica nazionale: un mix elettrico con il 50% di fonti fossili (contro l’attuale 83%), il 25% di rinnovabili
dall’attuale 18%, il 25% di nucleare. Le prime due percentuali le aspettiamo al varco tra qualche anno.

Il nucleare sarebbe scelto anche per diminuire la nostra dipendenza energetica dall’estero, ma la tecnologia nucleare e’ di importazione, cioe’ estera (Francia), il combustibile (uranio) e’
estero (il 58% delle riserve sono in Canada, Australia e Kazakhstan), e la Francia con il suo 78% di produzione elettrica nucleare importa piu’ petrolio dell’Italia. Inoltre: * dove si metteranno
queste centrali? Forse qualche Sindaco compiacente per servilismo di parte verra’ trovato, ma le popolazioni resteranno inermi o accadra’ peggio di quanto accaduto per gli inceneritori di
rifiuti? * dove andranno a finire le scorie radioattive (1) che’ nessuno al mondo sa dove metterle? Infine la produzione elettrica rappresenta il 18% del nostro fabbisogno energetico complessivo,
l’82% del fabbisogno energetico va essenzialmente ai trasporti. Il che significa che per 4/5 di fabbisogno energetico dovremo ancora far riferimento al petrolio e derivati, il 25% del 18% fa
4,5%, che e’ la quota riservata alla produzione di energia elettrica dal nucleare sul fabbisogno energetico complessivo.
Una percentuale cosi’ bassa non sarebbe meglio ottenerla con l’ottimizzazione della produzione e potenziando le energie rinnovabili? Class action L’azione giudiziaria collettiva dovrebbe entrare
in vigore il prossimo 1 gennaio e ancora non si sa come sara’ articolata.

E sara’ possibile per illeciti commessi a partire dal 15 agosto, data posticipata rispetto al 1 luglio (che gia’ era un’ulteriore posticipazione) per evitare azioni contro Alitalia e i suoi
disastri a fine luglio. Siamo sicuri che non ci sara’ una nuova posticipazione visto che Alitalia e’ sempre li’ come prima e le tante Alitalia popolano il nostro assetto economico disastrato?

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