Emilia-Romagna, via la mortadella dalle scuole?

22 Aprile 2012
In Emilia-Romagna, le autorità regionali sfidano commercianti e agricoltori per la mortadella a scuola.
Tutto nasce dalla Regione e dalla delibera “Linee guida per per l’offerta di alimenti e bevande salutari nelle scuole”, che invita gli istituti scolastici ad abolire cibi ricchi di calorie:
panna, maionese salame ed appunto mortadella. Anzi, specificano i funzionari, gli unici affettati promossi sono il prosciutto, il lonzino magro e la bresaola.
Non sono mancate reazioni: in prima fila, il trio composto da Confesercenti, Coldiretti e ConfcommercioAscom.
La Coldiretti si è espressa tramite una nota, del presidente di presidente di Confesercenti Bologna . Il testo, opera del presidente Sergio Ferrari, spiega come “La mortadella è
un prodotto sano, sicuro e di grande qualità apprezzato dai consumatori in tutto il mondo e che ha contribuito alla promozione economica culturale e turistica del territorio bolognese.
Siamo stupefatti da questa decisione della Regione che sconsiglia l’utilizzo della mortadella nelle mense degli istituti scolastici. Non si sono valutate attentamente le conseguenze negative
sia culturali che economiche di questa scelta, che getta un’ombra sul prodotto tipico per eccellenza sul nostro territorio”.
A parlare per Coldiretti, è invece Massimo Perderzoli, secondo cui “Il provvedimento della Regione può essere rivisto. L’importante è non fare provvedimenti che fanno
credere che alcuni prodotti fanno male. La mortadella fa bene come la pasta o la frutta, l’importante è essere equilibrati”.
Infine, per Ascom si è fatto avanti Eros Palmirani. Il presidente dei ristoratori ritiene “Impensabile bandire la mortadella dalle mense proprio perché è con questa che
numerose generazioni di bolognesi sono cresciuti in ottima salute”.
A tale gruppo si contrappone la tesi dell’assessorato all’agricoltura e salute, diretto da Tiberio Rabboni e Carlo Lusenti. Per i due, la protesta è “Molto rumore per nulla. Le linee
guida regionali non sconsigliano affatto la mortadella- La mortadella non è nemmeno citata né direttamente, né indirettamente tra gli alimenti da evitare, perché il
documento regionale parla di prodotti di salumeria freschi, da cuocere e stagionati, mentre invece la mortadella, come è noto, è un insaccato cotto. Peraltro, proprio la
Mortadella di Bologna IGP è oggi, non solo un prodotto di elevata qualità e dalle inimitabili caratteristiche organolettiche, ma anche adatto a un’alimentazione corretta ed
equilibrata per grandi e piccoli”. Insomma, concludono i due, “Le linee guida regionali costituiscono un indirizzo e non un obbligo e come tali sono un invito alla corresponsabilità per
il benessere dei giovani e giovanissimi verso scuole, istituzioni locali, famiglie e media”.
Matteo Clerici