Emilia Romagna: l'accordo sulla patata soddisfa Coldiretti
11 Gennaio 2008
Bologna – Un buon accordo, quello sottoscrittooggi in Regione per le patate da consumo fresco, tra i primi operativi in Italia, che sostiene e valorizza un prodotto tipico delle nostre
zone. «Soprattutto» afferma Giovanni Duò, Segretario di Zona di Coldiretti Budrio «è importante il fatto che sia un accordo interprofessionale, firmato
cioè da organizzazioni dei produttori, dalle cooperative più interessate a queste produzioni, da associazioni dei commercianti e dai promotori della Borsa Patate. Si rinnova anche
quest’anno, nel settore pataticolo, l’alleanza per promuovere il prodotto più tipico della pianura bolognese, sano, buono e certificato, con l’impegno di tutti gli attori della filiera a
mantenere il primato di eccellenza e qualità che le patate di Bologna hanno».
Un buon esordio per il 2008, che la FAO ha decretato «Anno Internazionale della Patata», tanto che proprio a Budrio è previsto nei prossimi mesi il grande «Incontro
Nazionale sulla Patata». La pianura di Bologna, infatti, soprattutto nelle zone di Budrio, Molinella, Medicina e comuni limitrofi ha una fortissima vocazione pataticola. Basti pensare che
la provincia di Bologna, da sola, con circa 4.500 ettari coltivati a patate produce il 10% dell’intera produzione nazionale (1 milione e 600 mila quintali, su un totale italiano di circa 15/17
milioni).
«Certo» sottolinea Duò «ci sono delle questioni ancora aperte, nel nostro settore, come il problema del contributo allo stoccaggio, che dalla campagna in corso è
stato soppresso. Sono in corso delle trattative con il Ministero, per capire quali possono essere le forme più idonee a sostenere la coltivazione pataticola in futuro, speriamo che i
risultati siano positivi come l’accordo firmato oggi a livello regionale».
La regione Emilia Romagna, con 7.000 ettari di patate (una quota consistente della produzione nazionale), e con la firma di questo innovativo accordo interprofessionale si pone sempre
più come punto di riferimento nazionale per lo sviluppo di questo prodotto. In particolare, aggiunge Coldiretti, nella pianura bolognese coltiviamo patate tra le più buone in
Europa (tanto che abbiamo ottenuto dalla Comunità Europea la tutela per la Denominazione di Origine Protetta).
«L’accordo quadro 2007-2009» conclude Duò «aiuta a sostenere anche economicamente la nostra agricoltura bolognese, che ha fatto negli anni una scelta di qualità
e oggi si trova ad affrontare la concorrenza di prodotti scadenti, importati e addirittura modificati in laboratorio, come nel caso della minaccia di fare arrivare in Italia patate OGM,
modificate geneticamente, dalla Germania. Il legame tra cibo e territorio ha sempre fatto parte della tradizione e della cultura di tutti i popoli e va preservato: aiuta l’uomo, garantendo
un’alimentazione sana, e aiuta l’ambiente in cui viviamo, mantenendo il naturale equilibrio biologico e geologico del territorio.»