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Distacco Comuni Valmarecchia: la Giunta esprime parere non favorevole

By Redazione

Ancona – La Giunta regionale ha espresso parere non favorevole sullo schema di disegno di legge del ministero degli Interni e del ministro per gli Affari regionali e le
Autonomie locali: «Distacco dei Comuni di Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, Sant’Agata Feltria, San Leo e Talamello dalla Regione Marche e loro aggregazione alla Regione
Emilia-Romagna».

Il provvedimento passa ora all’esame del Consiglio regionale per il definitivo pronunciamento. Nella deliberazione proposta dall’esecutivo si sottolinea la particolare situazione dell’area
dell’Alta Val Marecchia che, pur facendo riferimento istituzionale e amministrativo alla Regione Marche, gravita, per la sua specifica condizione geografica, sul contiguo territorio della Bassa
Romagna. Tuttavia, invece di distacchi territoriali, si ritengono più «opportuni, efficaci ed economici» interventi programmati e azioni concordate fra i vari enti locali
della Valle del Marecchia e le Regioni interessate, per favorire l’aggregazione dei territori coinvolti. Con questo obiettivo, viene ricordato nel testo inviato in Consiglio regionale, il
1° marzo 2007 è stato sottoscritto uno specifico protocollo d’intesa tra i presidenti delle due Regioni (Marche ed Emilia Romagna) e delle due Province coinvolte (Pesaro e Urbino,
Rimini).

Nella deliberazione inviata in Consiglio si prende atto, poi, che il territorio insiste, per i suoi rapporti economici, per le sue infrastrutture viarie, per la sua gestione dei bacini e della
rete dei servizi sanitari e scolastici anche sulla Provincia di Rimini; ma nello stesso tempo, si riconosce che i valori ambientali e culturali dell’Alta Val Marecchia rappresentano un
«bene condiviso» che le due Regioni devono salvaguardare e valorizzare, visti i consistenti flussi turistici che caratterizzano la zona rivierasca adriatica. L’aggregazione alla
Regione Emilia Romagna dei Comuni dell’Alta Val Marecchia – viene evidenziato sempre nella deliberazione – si inserisce in un contesto nazionale particolarmente complesso, caratterizzato da
numerose iniziative referendarie e legislative di passaggio di Comuni da una Regione all’altra e dalla predisposizione, da parte del Governo, di un apposito disegno di legge costituzionale
tendente a modificare l’art. 132 della Costituzione. Va comunque rilevato – si afferma ancora nella delibera – che la sentenza n. 334 del 2004 della Corte Costituzionale ha sottolineato il
carattere «meramente consultivo» del referendum popolare del 17 dicembre 2006, con il quale i cittadini si sono espressi a favore del distacco, rimandando alla
discrezionalità dei Consigli delle Regioni interessate il compito di contemperare il diritto di autodeterminazione del singolo Comune con la tutela della volontà della
collettività regionale. Se la richiesta di distacco fosse accolta, seguirebbero verosimilmente numerose altre analoghe richieste. Per questo, pur ribadendo la particolare situazione
territoriale dei Comuni dell’Alta Val Marecchia, la delibera inviata in Consiglio propone di privilegiare l’esigenza primaria di mantenimento dell’attuale assetto territoriale, sociale e
culturale, nonché l’immagine unitaria della regione, della quale i Comuni interessati rappresentano una parte estremamente significativa.

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