Dentro auto straniere, fuori cibo nazionale: la bilancia commerciale dell’Argentina

8 Novembre 2011
Da una parte, auto di marche famose, come Bmw o Subaru
Dall’altra, noccioline, becchime per polli e vino.
Questo lo strano tiro alla fune commerciale che sta avendo luogo in Argentina.
Tutto inizia quando la neo-presidente Cristina Fernandez de Kirchner decide di limitare l’importazione di auto straniere e, contemporaneamente, aumentare le esportazioni nazionali, in primis
prodotti agricoli.
Come risultato, chi vuole far entrare nel Paese vetture di marche estere deve “bilanciare” esportando specialità locali.
Allora, bisogna arrangiarsi. Indumotora SPA, importatore della Subaru, ha deciso di seguire la strada presa in Cile ed ha dato vita ad un’industria di mangime per polli.
Hugo Polenta, importatore Porsche attraverso Nordenwagen SA, ha messo in piedi la Bodegas Pulenta Estate, che produce e vende vino da uva delle montagne andine.
Infine, il rappresentante della Mitsubishi è entrato nel commercio delle noccioline.
Meno colorite, ma più pratiche le scelte delle case automobilistiche: queste sono presenti sul territorio di Buenos Aires, diventando così prodotto nazionale e sfuggendo ai rigori
della normativa.
Per Volkswagen e PSA, la testa di ponte è rappresentata dalla produzione di parti meccaniche, mentre BMW ha deciso per parti per autovetture, pellami per i rivestimenti dei sedili e riso
lavorato.
Cibo e trucchi a parte, per molti economisti la strategia presidenziale avrà come unico risultato quello di danneggiare un mercato delicato. Tra i pessimisti, Marcos Ferrario, analista
specializzato nell’industria dell’auto alla Abeceb.com di Buenos Aires: “Se queste misure saranno confermate, il mercato avrà meno auto a disposizione, una scelta limitata e nel
complesso una riduzione delle vendite. E’ davvero difficile controbilanciare l’importazione di vetture che costano in media 150.000 dollari con la vendita di olive o bottiglie di vino”.
FONTE: “Porsche importer uses wine sales to keep autos coming into Argentina”, 4/11/011
Matteo Clerici
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