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Crisi suinicoltura: confermato lo sciopero del prosciutto

By Redazione

Torino – In occasione della convocazione al Ministero delle Politiche agricole del tavolo della filiera suinicola, mercoledì 28 maggio si è riunito a Roma il Comitato di
coordinamento della protesta dei suinicoltori, alla luce delle numerose adesioni pervenute dagli allevatori e dopo aver incontrato i massimi rappresentanti dell’ associazione degli industriali
delle carni e dei consorzi di tutela dei due maggiori prosciutti, per illustrare loro le ragioni della protesta e chiedere il loro sostegno, il Comitato ha confermato l’astensione dalle
certificazioni Dop dei suini.

Quindi, a partire da lunedì 2 giugno, tutti gli allevatori aderenti alla protesta non rilasceranno i certificati unificati di conformità (cuc) per i suini da macello e i
certificati intermedi (ci) per i suinetti. Per effetto del blocco delle certificazioni Dop, sarà inevitabile che in breve tempo verranno a scarseggiare sui banchi di vendita i salumi Dop
italiani, a cominciare dai più noti prosciutti di Parma e di San Daniele. D’altra parte, allo stato attuale, il rispetto dei disciplinari di produzione comporta per gli allevatori una
perdita secca di almeno trenta euro per ogni suino commercializzato. Un dato che si traduce in centinaia di migliaia di euro di disavanzo annuo, che sta portando molte aziende zootecniche verso
l’inevitabile chiusura.

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