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Cremona: Battaglia contro la cava a Caravaggio: convocato l’incontro pubblico a Capralba

By Redazione

Cremona – Sono numerosissime le adesioni già pervenute per l’incontro pubblico convocato a Capralba per il 10 marzo alle 20,45 presso
l’auditorium della Cassa Rurale del Cremasco (l’iniziativa era stata inizialmente convocata per il giorno 9) contro la realizzazione di una mega cava a Caravaggio. All’appuntamento pubblico
sono invitati tutti i sindaci, amministratori, associazioni, categorie, cittadini.

Il 5 maggio prossimo, infatti, è stata fissata l’udienza di merito relativa ad un ricorso alla IV Commissione del Tar di Milano da parte di un’azienda privata, con il quale si chiede
l’annullamento della delibera regionale di approvazione del Piano cave della Provincia di Bergamo. L’atto regionale prevede l’esclusione della cava di Caravaggio, mentre l’obiettivo dei
ricorrenti è di ottenere l’approvazione del Piano presentato dalla Provincia orobica senza alcuna modifica.

“Nei mesi scorsi abbiamo portato avanti una battaglia contro la cava insieme ai sindaci, al mondo agricolo, ai Consorzi, ai parlamentari, alle Diocesi di Cremona e Crema, alle forze sociali, ai
partiti, al di là delle appartenenze politiche” spiega il presidente Torchio, “credevamo di aver scongiurato la realizzazione della cava, ma ora apprendiamo di questo “colpo di coda” che
va immediatamente combattuto.

La nostra costituzione in giudizio al Tar dovrà essere sostenuta dall’intero territorio, verificando ed insistendo affinché la Regione, prima destinataria dell’opposizione al
Tribunale Amministrativo presentata dalla impresa edile  Luigi Cividini spa, faccia altrettanto. Abbassare la guardia in questo momento sarebbe gravissimo e vanificherebbe lo sforzo che
abbiamo posto in essere con manifestazioni nel territorio ed a Milano, oltre all’ordine del giorno approvato dal Consiglio Provinciale e condiviso dai sindaci”.

A tutt’oggi Regione, Provincia di Bergamo né tantomeno il comune di Caravaggio non si sono ancora costituite contro il ricorso, anche se i tempi procedurali lo permettono ancora, mentre
la Provincia di Cremona si è immediatamente attivata per contrastare questa nefasta ipotesi anche in sede legale. La cosa che maggiormente preoccupa  è che proprio il comune
di Caravaggio, dai tempi in cui era guidato dal senatore leghista Pirovano, abbia tentato e tenti di realizzare tale devastante intervento.

La contrarietà alla realizzazione della cava, che prevede l’estrazione di tre milioni di metri cubi di materiali inerti, deriva dalle conseguenze catastrofiche che tale impianto potrebbe
avere sul sistema irriguo dell’Alto Cremasco, alimentato in gran parte dai fontanili e dalle risorgive di cui la cava, con il grande lago che formerebbe, potrebbe provocare una forte riduzione
della portata (già ridotta da 22 a 14 metri cubi/secondo) se non addirittura il disseccamento.

Le conseguenze potrebbero essere fatali sia per un sistema agricolo all’avanguardia sia per il delicato sistema ambientale della fascia dei fontanili, che la stessa Regione Lombardia tutela.
Parimenti, la stessa “sacra fonte” del Santuario di Caravaggio, così fortemente legato alla devozione Mariana sarebbe irrimediabilmente compromessa e con esso i due milioni di pellegrini
che ogni anno visitano la basilica.

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