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Consulenti del lavoro: le proposte di modifica alla normativa fiscale

By Redazione

Il Consiglio nazionale dei consulenti del lavoro ha trasformato in proposte di modifica legislativa l’esame condotto dalla Fondazione Studi sulla normativa fiscale. La Fondazione Studi, in
particolare, ha evidenziato le distorsioni derivanti dalla normativa ed ha condotto un’analisi che ha come obiettivo la razionalizzazione e la semplificazione dei rapporti tra fisco e cittadini
ed il potenziamento della lotta all’evasione fiscale.

Anticipazione della scadenza del 770 e consegna del modello CUD – La Fondazione ha proposto la modifica dell’art. 4, commi 3 bis, 4 bis e 6 quater del D.P.R. n. 322/1998, che determinano
le scadenze per la trasmissione del modello 770 semplificato ed ordinario (31 marzo) e per la consegna del CUD (28 febbraio). Tali scadenze, infatti, si sovrappongono con il termine per il
conguaglio di fine anno (28 febbraio) e la Fondazione ha evidenziato che è impossibile che si possa adempiere a tutte le fasi procedurali che consentono di predisporre il 770 nel lasso
di tempo tra il 28 febbraio ed il 31 marzo. Inoltre si presenta un’altra “oggettiva impossibilità” nella predisposizione dei CUD, poiché la scadenza (28 febbraio) è
anteposta a quella dell’ultimo possibile versamento a conguaglio relativo all’anno precedente (16 marzo).
Secondo la Fondazione, dunque, è necessario spostare al 31 luglio il termine per la presentazione del 770 semplificato ed ordinario ed al 31 marzo quello per il rilascio del CUD e delle
certificazioni delle ritenute d’acconto.

Eliminazione dell’obbligo di tenuta del libro matricola – La Fondazione ha sottolineato che l’obbligo di tenuta del libro matricola deve essere eliminato poiché è stato
superato con l’introduzione dell’obbligo di comunicazione anticipata dell’assunzione.
Inoltre, con l’operatività del sistema di trasmissione telematica delle comunicazioni obbligatorie al Centro per l’Impiego, gli organi ispettivi potranno conoscere in tempo reale la
situazione dei lavoratori.

Indicazione della ritenuta d’acconto Irpef in fattura – La Fondazione ha rilevato la necessità di introdurre nell’attuale normativa una disposizione che obblighi il prestatore ad
indicare in fattura la ritenuta d’acconto Irpef, perché, nelle attuali condizioni, per il committente è difficile comprendere se la prestazione è di lavoro autonomo o di
intermediazione ed effettuare, eventualmente, la ritenuta.
Al contrario, inserendo l’obbligo per il prestatore di indicare la ritenuta sulla fattura, il committente paga in relazione a quanto indicato sulla fattura ed è sollevato da ogni
responsabilità.

Mancata certificazione delle ritenute d’acconto da parte del committente – La Fondazione Studi ha indicato la necessità di introdurre la possibilità per il sostituto di
scomputare la ritenuta subita anche in mancanza di certificazione, nei casi in cui esso possa dimostrare documentalmente la trattenuta stessa (mediante scritture contabili, estratti conto
bancari, contabile bancaria di ricezione del bonifico, etc).

Spese di trasferta per i professionisti – La Fondazione ha chiesto di modificare il comma5 dell’art. 54 del Tuir affinché vengano rese integralmente deducibili le spese per le
prestazioni alberghiere e per la somministrazione di alimenti e bevande addebitate in modo specifico in fattura al committente ed aventi connessione diretta con la prestazione professionale cui
si riferisce.

Revisione degli Enti locali – La Fondazione ha osservato che tra i componenti del collegio dei revisori non sia obbligatoria la presenza di consulenti del lavoro in qualità di
revisori contabili. Sottolineando l’importanza del costo del lavoro nei bilanci degli enti locali, dunque, la Fondazione ha proposto di introdurre l’obbligo di scegliere tutti i membri del
collegio dei revisori tra gli iscritti nel registro dei revisori.

Credito d’imposta per gli studi professionali associati – La Finanziaria prevede che gli studi professionali associati o altre entità giuridiche composti da un numero di
professionisti compreso tra 4 ed 10 possano beneficiare di un credito d’imposta pari al 15% delle spese sostenute per l’acquisto di beni mobili ed arredi, attrezzature, impianti, software e per
la ristrutturazione e l’ammodernamento degli immobili.
Secondo la Fondazione, però, è necessario ridurre a 2 il numero minimo dei professionisti, poiché è “obiettivamente difficile” trovare 4 componenti legati da un
fiducia tale da decidere di associarsi.

Deposito di atti nel registro delle imprese – La Fondazione chiede che ai consulenti del lavoro sia data la possibilità di depositare i bilanci e gli altri documenti di cui
all’art. 2435 del codice civile mediante trasmissione telematica o su supporto informatico, al pari e alle stesse condizioni previste per gli altri professionisti abilitati.

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