Confagricoltura: “Petrolio nel Lambro, un disastro per le nostre campagne”

24 Febbraio 2010
Roma – “Stiamo monitorando la situazione ora dopo ora, ma abbiamo forti preoccupazioni anche per quelli che potranno essere i danni al territorio nei
prossimi mesi ed anni”. Con queste parole Mario Vigo, Vicepresidente nazionale e presidente della Confagricoltura di Milano e Lodi, commenta la notizia dello sversamento di una ingente
quantità di gasolio e oli combustibili nel fiume Lambro dalla Ex Raffineria Lombarda Petroli, situata a nord di Monza.
Il disastro che ha colpito proprio il territorio delle nostre tre province – Monza, Milano e Lodi – è senza precedenti ed ha immediatamente visto l’intervento dei presidenti delle tre
Province e dei prefetti dei capoluoghi, che hanno coinvolto la Protezione Civile, il presidente della Regione Formigoni e l’Autorità di Bacino del Fiume Po.
“Confagricoltura – dice Vigo – sta valutando la situazione per individuare eventuali danni diretti ed immediati al territorio; ma ciò che più ci preoccupa è il rischio che
i danni di un tale disastro possano essere pagati a lungo dagli agricoltori”. Attualmente le zone più colpite sembrano essere quelle più distanti dal luogo dello sversamento, vale
a dire le campagne del sud Milano e del lodigiano, dove il Lambro si immette nel Po.
“Ciò che più ci preoccupa – prosegue il presidente di Confagricoltura Milano – è l’eventualità che la marea nera possa avere inquinato, oltre alla falda acquifera,
anche le diramazioni idriche e la rete, fittissima, di canali e rogge che derivano acqua dal Lambro e che sono utilizzati per l’irrigazione delle campagne del sud di Milano e del lodigiano.
Sono oltre 20 i Comuni agricoli potenzialmente interessati dal problema”.
Sono state emesse ordinanze dei Sindaci e dei Prefetti di divieto a prelevare acqua. “Il problema – dice Vigo – ora non preoccupa, perché in campagna attualmente non si utilizza l’acqua,
ma non dimentichiamo che tra poche settimane si comincerà a seminare e la richiesta di acqua sarà fortissima, ad esempio per il riso. Chiederemo alle Prefetture di intervenire per
far si che l’annata agraria non sia compromessa, se necessario procedendo a bonificare gli alvei e i manufatti contaminati dalla marea nera”.
“Non esiteremo infine – conclude Vigo – a fare un bilancio dei danni. E a chiederne conto a chi ne risulterà responsabile”.
confagricoltura.it
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