Con la castagna di Vallerano DOP sono 115 le denominazioni d’origine protetta dell’Italia

19 Maggio 2009
L’Unione Europea ha recentemente portato a termine l’istruttoria di attribuzione del marchio della Denominazione d’Origine Protetta della Castagna di Vallerano DOP che è quindi il
115° prodotto agroalimentare italiano ad essere iscritto nel registro comunitario che certifica le migliori specialità dell’agricoltura europea.
«La Castagna di Vallerano – dichiara il presidente di Agriturist (Confagricoltura), Vittoria Brancaccio – porta a 177 i tasselli di territorio italiano proposti al turismo attraverso le
specialità dell’agricoltura e dell’enogastronomia. Non si tratta soltanto di portare a tavola il gusto delle tipicità locali, ma anche di far alzare da tavola il consumatore con
la curiosità di visitare i luoghi da cui provengono tanti preziosi prodotti agroalimentari. Magari ospite di un agriturismo, dove assaggiare le ricette tradizionali preparate con le
specialità locali, è poi far la spesa direttamente dall’agricoltore».
L’Italia è di gran lunga il paese europeo che ha ottenuto il maggior numero di riconoscimenti per l’origine e la qualità dei propri prodotti agricoli. Sommando i riconoscimenti
DOP con quelli IGP (Indicazione Geografica Protetta) arriviamo a 177, seguiti dalla Francia che ne ha ottenuti 163 e dalla Spagna a quota 122. Se guardiamo ai soli DOP (il riconoscimento
attribuito ai prodotti il cui ciclo produttivo è tutto realizzato nel luogo di origine), il vantaggio sui più diretti concorrenti è ancora più rilavante: Italia 115,
Francia 76, Spagna 72. Complessivamente i marchi DOP e IGP assegnati in Europa sono 833.
Vallerano è un comune di 2500 abitanti della provincia di Viterbo, a 390 metri sul livello del mare, dove si coltivano soprattutto nocciole (678 ettari) e castagne (625 ettari). La
rocca, edificata in epoca etrusca, di cui ancora restano tracce visibili, risale al 1000 a.C. Nel 300 a.C. passò sotto il dominio di Roma, poi, con alterne vicende, della Chiesa, di
Viterbo, e di nobili famiglie del luogo (Farnese, Borgia, Orsini). Il turista può visitare, nel borgo medievale e nei dintorni, antiche tombe etrusche, eremi benedettini, chiese di
notevole pregio artistico. E può partecipare, in ottobre, alla Sagra della Castagna, dedicata appunto al prodotto agricolo più rappresentativo della zona.
La Castagna di Vallerano DOP si produce esclusivamente nel territorio del comune di Vallerano e proviene da piante appartenenti alla specie Castanea sativa Miller dalla quale, nel tempo, sono
stati selezionati ecotipi locali; la raccolta si svolge, a seconda dell’andamento climatico stagionale, fra il 20 settembre e il 10 novembre. Le prime testimonianze scritte della coltivazione
della Castagna di Vallerano risalgono al 1500, ma le grotte di tufo destinate alla conservazione delle castagne e i «radicci» (piccoli edifici destinati alla essiccazione delle
castagne) sparsi nei boschi, fanno ritenere che l’economia e l’alimentazione legata a questo prodotto risalga molto più indietro nel tempo.
La Castagna di Vallerano DOP è l’ottava denominazione riconosciuta a prodotti della castanicoltura, dopo le castagne di Cuneo (IGP), Monte Amiata (IGP) e Montella (IGP), e i marroni di
Mugello (IGP), Castel del Rio (IGP), Roccadaspide (IGP) e San Zeno (DOP).
Nel prossimo autunno, dunque, una nuova meta per gustare profumate caldarroste dopo salutari escursioni nei boschi che circondano i paesi «della castagna».