Commercio estero: Le bollicine Italiane piacciono sempre più

22 Luglio 2010
L’export per i vini spumanti italiani si conferma positivo nei primi sei mesi dell’anno, con un 18% in volumi e un 4% in valore assoluto. Una forbice che indica i prezzi all’origine in calo e
segna una riduzione di valore anche al consumo sui mercati mondiali. I dati giungono dall’Osservatorio Economico Mercati&Consumi.
Ad un prezzo medio di 3,40 euro alla bottiglia all’origine – sottolinea l’Osservatorio – si è riscontrato al consumo un valore medio di 6,80 euro (-5% rispetto al 2009). Nei primi 6 mesi
dell’anno si calcola una spedizione nel mondo di 86 milioni di bottiglie (il 44% del totale del 2009), per un valore all’origine di 292 milioni. L’Italia esporta in 78 Paesi, contro i 190 della
Francia.
“Occorre – commenta Giampietro Comolli, fondatore dell’Osservatorio – tenere separata ogni singola denominazione. L’Italia ha una ricchezza di tipologie e territori che nessun altro Paese
possiede. Un patrimonio di differenze da salvaguardare. I dati dei mercati dimostrano che c’é spazio enorme per crescere ancora, basta cercare nuovi Paesi consumatori per ridurre il gap di
diffusione fra Italia e Francia”.
Fra i Paesi esteri in crescita di quantità nel 2010 ci sono Francia con il 18%, il Regno Unito con il 20%, la Germania con il 5%, l’Austria con il 15%, gli Usa con il 20%, il Canada con il
38%. Usa, Germania, Canada e Svizzera presentano anche una crescita del fatturato dal 2 all’8%.
Asti Docg e Prosecco Doc rappresentano il 60% delle bottiglie esportate. In forte incremento anche gli spumanti “generici” con circa il 25%. Nel mercato nazionale i consumi procapite sono
fermi a 2,6 bottiglie all’anno (contro il 4,7 in Francia e il 6,5 in Germania), ancora in crescita gli acquisti presso la Gdo ( 4%), con un prezzo medio però in calo del 3%.
Ansa.it per NEWSFOOD.com