Come tradurre l'andamento della R&S aziendale in sostegno alle politiche
17 Ottobre 2007
La maggioranza di coloro che sono al corrente dell’obiettivo comunitario di Barcellona di investire nella ricerca il 3% del PIL entro il 2010 sapranno anche che chi l’ha concepito prevedeva che
i due terzi di tale investimento provenissero dal settore privato. Tuttavia, portare l’esborso per la ricerca e sviluppo (R&S) del settore privato al 66% delle spese complessive si è
dimostrata un’impresa tutt’altro che semplice, in quanto tale cifra rimane ostinatamente ancorata a circa il 55%.
Pertanto, i responsabili delle politiche come possono incoraggiare gli investimenti da parte del settore privato? Occorre forse diminuire il carico fiscale? Oppure erogare sovvenzioni?
Aumentare la tutela della proprietà intellettuale? Finora la combinazione perfetta di politiche non è ancora stata trovata, né in Europa né altrove.
Una conferenza tenutasi a Siviglia (Spagna) l’8 e 9 ottobre si è proposta di aumentare la comprensione del ruolo e delle dinamiche della R&S aziendale. L’evento è stato
organizzato dall’Istituto per le prospettive tecnologiche (IPTS), uno degli istituti di ricerca del Centro comune di ricerca (CCR) della Commissione europea, in collaborazione con la DG Ricerca
della Commissione europea.
«Siamo molto informati sul settore della ricerca pubblica, su quanto si spende e in che cosa. Conosciamo anche le ragioni alla base della spesa pubblica», ha spiegato Peter Kind,
direttore dell’IPTS, in un’intervista rilasciata al Notiziario CORDIS.
Poiché l’agenda di Lisbona richiede una riorganizzazione delle priorità di spesa nel settore aziendale, i responsabili delle politiche devono avere tante informazioni su quel
settore quante ne hanno a disposizione sul settore pubblico, ha affermato Peter Kind spiegando le motivazioni alla base della conferenza.
L’IPTS si propone di promuovere e consentire una migliore comprensione dei legami che sussistono tra tecnologia, economia e società. La sua finalità consiste nel fornire sostegno
incentrato sul cliente al processo politico comunitario, indagando sulle risposte scientifiche alle sfide politiche che presentano una dimensione sia socioeconomica che scientifica o
tecnologica.
In tale sua veste, l’IPTS tenta di stabilire e comunicare ai responsabili delle politiche il probabile, eventuale impatto di una politica specifica sul comportamento aziendale. «Dobbiamo
fornire ai responsabili politici le informazioni più affidabili possibili», ha dichiarato Peter Kind.
L’IPTS ha pensato che il miglior modo di raccogliere tali informazioni fosse riunire nel contesto di una conferenza scientifica alcuni dei membri più noti della comunità
scientifica in tale campo.
Come ha sottolineato Peter Kind, benché l’IPTS si occupi effettivamente della scienza alla base dell’investimento industriale, il suo scopo precipuo consiste nel tradurre tale scienza in
informazioni che possano essere utilizzate dai responsabili delle politiche. Altre conferenze hanno preso in esame aspetti diversi degli investimenti aziendali da prospettive più
specifiche, ma l’aspetto della traduzione rende tale manifestazione unica nel suo genere.
«Sono state condotte ricerche accademiche eccellenti, ma non si è mai pensato a come i risultati potessero essere utili alle politiche. Sarebbe interessante riuscire a colmare tale
lacuna», ha precisato Kind. «Per essere utili, i risultati devono essere adottati.»
In ultima analisi, il tipo di studio condotto dall’IPTS dovrebbe consentire ai responsabili delle politiche di attuare la combinazione di politiche più adeguata, stabilendo le condizioni
che incoraggiano le società a investire nella ricerca. Tuttavia, il compito dell’IPTS non consiste semplicemente nell’individuare la politica specifica in grado di creare tale ambiente.
Occorre una combinazione complessa di politiche che si occupino di aree quali la regolamentazione dei visti, i diritti di proprietà intellettuale e le imposte, ma le politiche in ognuna
di tali aree, in assenza di un approccio olistico, possono avere effetti inattesi su altri ambiti di politica.
Le analisi sono anche utili alle aziende stesse, in quanto consentono loro di capire cosa induce le altre imprese a investire.
Al momento, l’Europa non pretende di aver individuato la combinazione di politiche vincente, ha dichiarato Peter Kind. Gli USA sono più vicini a tale obiettivo? Le cifre sugli
investimenti aziendali nella R&S negli USA sembrerebbero suffragare tale ipotesi, ma Peter Kind non ne è così certo. «Gli USA hanno una combinazione di politiche diverse
e una struttura industriale differente. Non resterà necessariamente una struttura industriale più solida per i prossimi 10 anni», ha osservato. L’Europa conta ancora tra i
propri punti di forza beni di qualità superiore e mercati di nicchia, pertanto il continente è meno propenso alla delocalizzazione, secondo il direttore.
L’IPTS evita di proporre raccomandazioni su come conseguire la combinazione di politiche più favorevole e offre invece «riflessioni sulla direzione da intraprendere», ha
spiegato Peter Kind. «In tale campo i nostri clienti, ad esempio la DG Ricerca della Commissione, hanno il merito di essere analisti politici molto esperti, ma spesso non dispongono di
informazioni affidabili, aggiornate e in una forma tale da essere facilmente assimilabili dal loro modo di pensare», ha aggiunto.
I colleghi dell’unità «Conoscenza per la crescita» dell’IPTS hanno fornito una panoramica di alcune delle riflessioni trasmesse alla DG Ricerca: l’UE dovrebbe sfruttare al
massimo la conoscenza generata al di fuori dell’Europa, l’UE non dovrebbe limitarsi a prendere in esame gli Stati membri che raggiungono i livelli più elevati di spesa nella R&S,
è meglio rivolgere lo sguardo alle tecnologie del futuro (tra cui la nanotecnologia) anziché cercare di aggiudicarsi l’ultima corsa (tecnologia dell’informazione), l’Europa ha
bisogno di una forte base di ricerca pubblica e di istruzione di alta qualità, i responsabili delle politiche dovrebbero tener conto dei punti di forza storici dei singoli paesi e non
dovrebbero trascurare la bassa tecnologia per privilegiare esclusivamente l’alta tecnologia.
Monitorare la ricerca industriale e l’innovazione è soltanto uno dei modi in cui l’IPTS, in collaborazione con la DG Ricerca, sta aiutando l’UE a realizzare uno Spazio europeo della
ricerca. ERAWATCH è un altro strumento, un servizio in rete che documenta i profili di ricerca nazionale, le politiche, le organizzazioni e i programmi. Anche il servizio di informazioni
ERAWATCH sviluppa ulteriori attività di analisi e rendicontazione su politiche, tendenze e i fattori che le influenzano.
L’idea è che tali dati aggiornati possano aiutare i responsabili delle politiche a formulare determinati piani programmatici e a monitorarne l’impatto. Le informazioni vengono aggiornate
dai corrispondenti nazionali e la loro qualità verificata dai servizi della Commissione.
Nel suo intervento di chiusura a Siviglia, Peter Kind ha annunciato che il successo raccolto dalla manifestazione di due giorni, unito al riscontro dei partecipanti, lo ha convinto della
necessità di un’ulteriore conferenza. Ha invitato i partecipanti a tornare tra due anni per una seconda conferenza sulla R&S aziendale.