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Coldiretti: in USA un quarto della produzione di Brunello di Montalcino

By Redazione

Con il decreto potrà riprendere l’esportazione verso gli Stati Uniti dove è destinata un quarto della produzione di Brunello per un valore di oltre 30 milioni di euro.
E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento al decreto firmato dal Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia per rispondere alle nuove norme sull’importazione di Brunello di Montalcino in
Usa che a partire dal 23 giugno devono essere supportate da dichiarazione di un ente governativo italiano che attesta, per ogni marca e annata, il rispetto dei requisiti del disciplinare del
Brunello di Montalcino a denominazione di origine controllata e garantita (docg) e che il prodotto ha i requisiti per essere venduto anche in Italia.

Secondo la circolare N.2/2008 del 20 giugno firmata da John J. Manfreda e pubblicata dall’ Alcohol and Tobacco tax and trade bureau (Attb) del Ministero del Tesoro Usa, a partire dal 23 giugno
– riferisce la Coldiretti – gli importatori di Brunello di Montalcino negli Stati Uniti devono essere in possesso al momento del rilascio in Dogana della dichiarazione di
conformità di un ente governativo italiano. Con il decreto – precisa la Coldiretti – viene previsto che la specifica dichiarazione richiesta venga rilasciata dall’ufficio
periferico di Firenze dell’Ispettorato per il controllo della qualità dei prodotti agroalimentari del ministero (Icq).

Con un giro d’affari di oltre 120 milioni di euro, 247 produttori e sette milioni di bottiglie vendute ogni anno per il 62 per cento all’estero, il Brunello di Montalcino è
considerato Рcontinua la Coldiretti Рun simbolo del vino italiano nel mondo. Il 25 per cento della produzione totale di Brunello ̬ assorbito dagli Stati Uniti, seguiti dalla
Germania (9 per cento), dalla Svizzera (7 per cento), dal Canada (5 per cento), dall’Inghilterra e dal Giappone (3 per cento). Una crescita si registra anche in mercati emergenti come sul
fronte asiatico dove Cina, India e Corea hanno raddoppiato la domanda negli ultimi due anni.

La richiesta americana di garanzie pubbliche fa seguito all’indagine sul mancato rispetto del disciplinare di produzione, che coinvolge una decina di imprese, anche per l’impiego di uve diverse
dal Sangiovese che sono le uniche previste dal disciplinare.

L’apertura delle indagini sulle ipotesi di violazione del disciplinare di produzione, da parte di alcune aziende, ha portato alle dimissioni dalla presidenza del Consorzio del Brunello di
Montalcino di Francesco Marone Cinzano che lo scorso 12 giugno è stato sostituito da Patrizio Cencioni, dopo che il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia aveva esonerato il
Consorzio da qualsiasi controllo istituendo, con decreto, un apposito Comitato di Garanzia.

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